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mercoledì 14 dicembre 2016

Heading to Philippines!

E dopo tanto tempo, dopo tante sfighe, si torna a viaggiare!
Questa volta la destinazione è verso est, dopo parecchi anni si ritenta ad andare in quella direzione. Le motivazioni sono molteplici: la stagione (40 giorni da fine gennaio), i pochi soldi, il bisogno di relax. Dopo aver parlato con un po’ di persone che ci sono state ho optato per le Filippine per varie ragioni: bella stagione da febbraio, economiche, natura fantastica, gente tranquilla, alfabeto latino, cibo con influenze mediterranee dovute alla dominazione spagnola.
Alla fine un mesetto fa mi sono deciso ed ho preso il biglietto della OmanAir con 400€ per trascorrere un mese zaino in spalla alle Filippine. Avrei voluto fare qualche giorno in più ma oltre i 30 giorni è richiesto un visto e per pochi giorni sarebbe stato solo uno sbattimento. Magari me ne pentirò a fine mese, ma alla fine non ho mai fatto una vacanza così lunga. Qualche giorno fa ho anche fatto la pazzia di prendere un volo interno appena arrivato, e non so ancora quante ore saranno dalla partenza da casa all’arrivo in hotel, con in mezzo ben 4 voli e probabilmente una trentina di ore… Non male come inizio per una vacanza votata al riposo assoluto!
Questa volta ho deciso di fare una vacanza “alla giornata”, cosa che non mi era riuscita con la scorsa vacanza alle Canarie. Per ora ho prenotato solo il volo intercontinentale da Malpensa a Manila via Muscat (e ritorno ovviamente), il volo interno da Manila a Camiguin ed un hotel per tre notti all’arrivo, giusto perché sarò cotto come pochi dopo un tale viaggio. 
L’idea di viaggio è andare a Bohol (famosa per le Chocolate Hills) dopo Camiguin, poi a Cebu per fare il bagno con gli squali balena e magari un salto all’isola di Malapasqua, da lì in volo verso Palawan dove fare un giro nel fiume sotterraneo e poi spostarsi al nord a passare qualche giorno a El Nido, da li verso Coron, poi Mindoro e forse Boracay, rientro a Manila per andare verso il nord a vedere le famose risaie terrazzate. Ovviamente questa è un’idea di massima, poi ogni giorno vedrò che fare e potrei aggiungere o tagliare destinazioni al mio itinerario. Nel frattempo lavoro per guadagnarmi la pagnotta e pagarmi questa bellissima vacanza!

lunedì 15 febbraio 2016

Spese Sostenute

Vediamo ora quanto mi sono costate queste tre settimane a zonzo per le Canarie...















  • Volo Aereo Milano Malpensa – Tenerife –  Milano Malpensa per 1 persona: 116€ con easyJet e 1 bagaglio in stiva
  •  Traghetti per lo spostamento tra le isole con autovettura: 253€ (tramite siti Naviera Armas e Fred Olsen)
  • Teleferico del Teide: 27€ 
  • Autonoleggio categoria compatta dal 21 Gennaio al 11 Febbraio (tramite RentalCars) 
    • Noleggio Auto: 306€
    • Benzina : 145€
  • Costo totale degli hotel per la durata della vacanza: 920€ (tramite booking.com)
  • Pasti vari: circa 500€ (dovrebbero essere compresi tutte le colazioni, pranzi, cene e spuntini))
  • Supermercati e lavanderie: 85€ 
  • Souvenir: 200€
 2.550€ (escludendo pochissime cose che non so ben quantificare)

giovedì 11 febbraio 2016

Ultimi giorni...

Per gli ultimi giorni a Puerto de la Cruz c’è ben poco da dire, dopo aver trovato a fatica un parcheggio vicino al nuovo hotel, ho trascinato tutte le mie cose in camera. Poi in maniera certosina ho pesato il bagaglio in stiva per evitare di passare i 20kg, sono costretto a lasciare alcune cose e a riempire lo zaino del bagaglio a mano. Sono veramente stanco dopo il girare senza tregua, alla fine sono quasi venti giorni… Evito gli orari più caldi e giro un po’ per la città, ed alla fine non c’è giorno dove cammino meno di 10km! Faccio gli ultimi acquisti di souvenir, più che altro per i famigliari, per me non ho trovato molto in questa vacanza.
La cena la faccio sempre nello stesso locale dato che mi sono trovato molto bene. Esploro di giorno e di sera la città che è invasa per via dei festeggiamenti carnevaleschi. Sulla spiaggia riesco anche a vedere degli atterraggi di ragazzi col parapendio.

Il giorno del rientro mi sveglio con tutta calma, faccio colazione e carico tutti i bagagli in auto e mi dirigo tranquillamente dall’altra parte dell’isola, dove abbandono l’auto che mi ha permesso di visitare il magico arcipelago di Tenerife. Il rientro in aereo avviene in anticipo e la temperatura che trovo è decisamente più fresca, per fortuna che ho avviato per tempo la mia stufa a legna! Ora ne avrò per un po’ nel sistemare le foto…

lunedì 8 febbraio 2016

El Teide

Ieri sera sono arrivato alle pendici del Teide dopo il viaggio in traghetto da La Palma, mi sono evitato per poco il bordello del carnevale, la nave che è attraccata mentre imbarcavo era una discoteca viaggiante. L’hotel dove sono arrivato è ottimo, personale molto gentile ed ho anche incontrato un italiano che è venuto qua in ferie parecchi anni fa e non è più rientrato. Organizza gite su Tenerife e La Gomera e mi da qualche dritta. Io arranco in camera e dopo aver mangiato nel ristorante dell’hotel crollo a letto. La sveglia suona prestino, ho preso il biglietto sul presto per la teleferica, e vi devo consigliare di fare la stessa cosa, nel giro di poco inizia a diventare davvero lunga la coda, prima per salire che poi per scendere. Arrivo sotto il Teide ed inizio a scarpinare. Dovrei passare la notte in un rifugio, chiedo indicazioni per andare a vedere dov'è questo posto. Scarpino un po’ e finalmente ci arrivo. Ovviamente è chiuso, apre “dal tramonto all'alba”, in realtà non sono proprio quelli gli orari ma rende l’idea. Torno indietro e risalgo, purtroppo il rifugio è parecchio giù rispetto al punto di arrivo della teleferica. Aspetto che arrivi l’ora dove posso addentrarmi sulla via per la bocca e risalgo. Sono parecchio in alto ed un po’ la carenza di ossigeno si sente, ma sento di più la stanchezza delle settimane di vacanza fatte senza un po’ di riposo. Faccio frequenti soste, ed ad un certo punto sento puzza di zolfo, sono arrivato! Sono praticamente in cima. Fa freddino, ma resto senza giacca per un attimo, poi per evitare di prendermi qualcosa mi copro. Spizzico un panino e mi ristoro. La vista da quassù è spettacolare, si vedono tutte le isole che ho visitato fino ad oggi, oltre ovviamente Gran Canaria. Dopo aver fatto due chiacchiere con una coppia anglo-tedesca scendo. Arrivato alla stazione  della teleferica faccio il punto: sono stanco, devo aspettare svariate ore perché apra il rifugio dove non posso nemmeno fare una doccia, il sole picchia come non mai (sono quasi a quattromila metri!). Decido di modificare il piano originale e scendo verso il basso rimettendoci i soldi del rifugio. Arrivato giù trovo il delirio, auto che girano in continuazione in cerca di un parcheggio ormai inesistente. Scrocco la connessione internet, che qui è molto veloce e cerco dove dormire a Puerto de la Cruz. Trovo un posto ad un prezzo accettabile ma senza parcheggio. Impostato il navigatore mi muovo ed abbandono il casino della teleferica, ed in poco più di un’oretta arrivo alla città, ormai un po’ la conosco, anche se non sono stato in macchina in quella zona. Fortunatamente dopo un po’ di tentativi trovo parcheggio vicino all’hotel e faccio e mi impossesso della stanza. Dopo una doccia mi metto in piscina a leggere un libro ed a riposarmi. Per sera mi muovo verso il centro vero e proprio che non avevo visto molto stando nell'altro hotel, ed essendo carnevale vedo che c’è molto casino. Ci sono molti posti dove mangiare e dopo una bella passeggiata decido di andare in un posto dove non ti tirano dentro. Il proprietario era a fare due chiacchiere con dei clienti tedeschi praticamente di casa. Mi fa accomodare e mangio davvero bene spendendo poco. Rientrando in hotel devio per vedere dov'è l’hotel dove devo andare la notte seguente e chiedo informazioni riguardo al parcheggio, che non è poi così comodo…

Guarda le foto.

domenica 7 febbraio 2016

GranTeCan!

Ed ecco la sveglia che suona presto, non ho dormito una mazza a causa del carnevale, hanno fatto un casino fino a poco fa… La sveglia suona presto perché ho la visita all’osservatorio su a Lor Roques de Los Muchachos, e la strada per arrivarci è lunga. Parto col buio, vedo il delirio lasciato sulle strade della città, ma in poco tempo supero il centro abitato ed inizio a salire. Inizia ad albeggiare e la strada è più percorribile dell’altra sera, quando ho guidato al buio. Arrivo per primo al punto d’incontro, e ad accogliermi ci sono degli enormi corvacci che cercano da mangiare. Poco dopo arriva la guida che ci apre i bagni, visto che per tutta la durata della visita non ci saranno possibilità di usufruirne. Iniziamo la visita con la spiegazione di come mai è stato scelto questo posto. Identica a Tenerife (in mezzo all'oceano, poco inquinamento, Mar de Nublas) ma con la differenza che qui studiano il cielo notturno per via della poca popolazione, mentre Tenerife ha inquinamento luminoso a causa del turismo e della maggiore popolazione. Ci spiega che il governo spagnolo detiene come minimo il 25% di ogni telescopio e pertanto può tenere per sé il 25% del tempo di osservazione di ogni struttura. Ci dice che di popolazione residente ci sono solo dei ricercatori, infatti hanno allestito delle strutture per loro. Normalmente i “locali” hanno casa in basso e pendolano. Per avere accesso ai telescopi bisogna sottoporre alla commissione il proprio progetto e deve essere approvato dal comitato dei complessi dei due osservatori delle Canarie. Poi ogni telescopio può essere utilizzato dai singoli proprietari ma mediamente tutto passa attraverso l’istituto che sa valutare al meglio i progetti. Poi ci fermiamo davanti ad un telescopio rivoluzionario, il MAGIC che serve a studiare i raggi gamma. Ha una forma alquanto particolare e potete vederlo in alcune mie foto. Per ultimo lascia il pezzo grosso, il GranTeCan ovvero il Grande Telescopio Canario, il più grande telescopio con 10,4 metri di diametro di specchio. L’altra sera ala tramonto ho avuto la fortuna di vederlo aperto di giorno, essendo al tramonto lo hanno aperto poco prima in direzione opposta al sole. La struttura è davvero enorme vista da sotto. Entriamo e ci danno dei caschetti prima di arrivare nel cuore della struttura. La temperatura è fredda, viene tenuto alla stessa temperatura presente all'esterno la notte, perciò parliamo di 3 gradi, siamo in un immenso frigo. La questione della temperatura è dovuta al dover eliminare ogni fonte di turbolenza, ed una differenza di temperatura tra interno ed esterno è fonte di turbolenza e rovinerebbe le immagini. Viene anche tenuto ad una decina di metri dal suolo per lo stesso motivo. Gli specchi sono 3, anche se in realtà il grande specchio è formato da una serie dio 36 specchi a nido d’ape. Arriviamo che la sua “nottata” lavorativa è appena terminata, pertanto è ancora posizionato in direzione dell’ultima osservazione. Assistiamo alla rotazione della cupola ed a quelle dello specchio. Viene portato perpendicolare al terreno per far si che i tecnici lo possano ispezionare e ed eventualmente pulire. La pulizia viene fatta con un getto di azoto liquido che cattura la polvere, la fa cadere ma non intacca la superficie degli specchi e non lascia residui. Ci spiega che in realtà hanno più telescopi in uno, nel senso che ha alloggiamenti per più “ricevitori”, il fascio li luce può essere indirizzato ad esempio al ricevitore che analizza lo spettro visibile, quello infrarosso ed ha alloggiamenti per sviluppi futuri. Se non ricordo male il ricevitore di infrarosso è stato sviluppato dall'università della Florida, che detiene anche il 5% della struttura, insieme all'università del Messico mentre il restante 90% è spagnolo. Visitiamo, a distanza, anche il centro di controllo, dove ci sono molte postazioni PC. Ci spiega anche che i telescopi hanno delle limitazioni in base ad umidità e velocità del vento, sia per le osservazioni che per la struttura stessa. Se il vento o l’umidità superano certi valori la cupola viene chiusa. Ci spiega anche che il tipo di ricerca / osservazione fatta qua si occupa prevalentemente di oggetti molto distanti da noi, cosmologicamente parlando, come altre galassie . Uscendo scopro anche che Brian May è un astrofisico, pare che abbia iniziato a suonare insieme ai Queen per tirare su qualche soldo e pagarsi gli studi. Lo noto in una foto fatta in una conferenza in occasione del 50° anniversario del primo uomo nello spazio, svoltasi proprio qua. Vi erano presenti grandi personalità come Neil Armstrong. Rientrando mi soffermo a fare delle foto ed ad ammirare i gemelli MAGIC, veramente impressionanti. Sulla via verso la capitale faccio un paio di foto al mare di nuvole sotto di me, ma è giunto il momento di rientrare a Tenerife…

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sabato 6 febbraio 2016

Nuove terre

Ieri nord, ed oggi sud… Vado subito diretto verso la punta più a sud dell’isola, la prima cosa che voglio vedere è il vulcano di San Antonio, che provocò l’ultima eruzione dell’isola nel non lontano 1971. Non è stato troppo difficile arrivare, pago l’ingresso e posso entrare nel visitors center e scoprire un po’ della storia passata del vulcano. Ci sono una marea di informazioni, se volete approfondire c’è google, non me la sento di fare Piero Angela. Trovate anche bellissimi filmati dell’eruzione. Mi reco sul vulcano vero e proprio e vedo che è meno brullo di quello che pensavo, nascono anche dei pinetti al suo interno. È anche possibile ammirare la terra “creata” dalla colata, si vede il colore diverso della roccia. In realtà la colata è stata fatyta da due bocche: una è San Antonio e l’altra dal Vulcano Teneguia visitabile con una camminata di un’ora e mezza. Il panorama è bellissimo, ma voglio scendere a vedere le saline, piuttosto famose qui. Scendo fino al mare per trovarmi nell'estrema punta sud dell’isola. Qui è possibile visitare queste saline dove ancora oggi viene fatto tutto a mano. Non ero mai stato così vicino ad una salina, ed è impressionante vedere i colori. Da lontano il bianco del sale si staglia sulla roccia scura, roccia vulcanica dell’ultima colata. La cosa è abbastanza semplice: si prende l’acqua dell’oceano, la si mette nelle prime vasche e si fa evaporare, ad un certo punto si aprono i canali e si fa scorrere l’acqua alla vasca successiva per alcune volte fino a che tutta l’acqua non evapora. Tutte le operazioni vengono fatte a mano, dall'aprire i condotti alla raccolta. Nelle prime vasche si nota una specie di alga giallo/verde mentre in quelle di mezzo si vede dell’acqua rosa, dovuta ad una particolare microalga che riesce a sopravvivere in un ambiente tanto ostile. A causa del meteo la salina lavora per sei mesi circa, quando cioè non ci sono le piogge direte voi, no il fattore predominante per l’evaporazione è il vento, attendono la stagione dei venti per la produzione.

Dopo il giro mi reco nello shop ed ovviamente acquisto un po’ di sale, siano normale che aromatizzato, poi vista l’ora decido di fermarmi al ristorante, un po’ troppo fighettino ma chissene! Mangio veramente bene ed ho modo di assaggiare i vari tipi di sale. Mi avvio al rientro attraverso il versante est, sempre con bellissimi panorami. Decido di non tornare tardi in quanto appena prima del tramonto ho l’appuntamento nella capitale per procedere nel vedere le stelle con la guida! Arrivato con calma a casa mi preparo, sto quasi per partire che vengo chiamato: “gita cancellata, troppe nuvole alte”. Ci rimango un po’ male, ci tenevo! Giù in città intanto c’è il delirio, è carnevale e qui c’è l’usanza di lanciarsi il borotalco. Man mano che fa buio sento il casino aumentare. Vado a mangiare una pizza decente, tenendomi alla larga dalle bande armate di borotalco. Praticamente ho la gente che mi ha quasi parcheggiato in casa, c’è un delirio in città e tutte le strade sono chiuse. Meglio fare due passi.

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venerdì 5 febbraio 2016

El Norte de La Palma

Oggi il piano di battaglia è bello corposo, la parte nord dell’isola. Riparto verso la capitale e noto che il viaggio è decisamente più corto rispetto al senso inverso. Il tempo è nuvoloso, ma ormai ho imparato a capire come funziona. Poco a nord della capitale c’è il sole infatti, mi soffermo varie volte ad ammirare il panorama fino a San Andrés, un piccolo centro molto caratteristico. Pochissime strade strette e ripide. Per fortuna lascio la macchina sulla via principale e mi avventuro a piedi. Si gira in poco e proseguo verso il vicino centro di Los Sauces famoso per il Charco Azul, delle piscine naturali dove è possibile fare il bagno. Non c’è molta gente, c’è il sole ma è leggermente velato, ed il vento fresco soffia da nord.
E dopo il mare c’è la montagna, sono veramente vicino a Los Toles, una zona ricoperta da una foresta lussureggiante grazie alla famosa pioggia orizzontale. Ci sarebbero ottimi percorsi da fare ma il tempo è tiranno e non posso fermarmi molto, vorrà dire che dovrò passare un’altra vacanza da queste parti!
Proseguendo devo tornare al mare, precisamente alle Piscinas de la Fajana, dove ne approfitto per un po’ di relax con una bibita mentre ammiro il mare che si abbatte furioso sulle rocce. La strada è sempre tortuosa mentre procedo nel mio giro antiorario nel nord, e la prossima meta consigliata è La Zarza, un percorso culturale che ti fa scoprire le rocce lavorate con delle figure geometriche particolari da parte dai nativi. Purtroppo devo correre perché arrivo poco prima che chiuda e non voglio perdermelo dopo tutta la strada fatta. Il tempo è brutto, sono quasi avvolto dalle nebbie e ciò ricopre la zona di un’aura mistica. Nel correre da un punto all'altro inciampo su di un topone, o comunque un roditore di medie dimensioni, purtroppo non sono riuscito a vederlo bene, solo a schivarlo per un pelo e l’importante è non avergli fatto alcun male. La prossima meta è Los Roques de Los Muchachos al tramonto. Arrivo un po’ prima ed il parcheggio è praticamente vuoto. Il punto di osservazione è all'interno dell’osservatorio astronomico omonimo ed ha un orario di chiusura. Riesco ad ammirare il panorama sottostante, e la cosa che mi colpisce è la coltre di nubi che cade nella Cladera de Taburiente, è impressionante, sembra proprio di guardare una cascata.

Il rientro alla base è lungo, ed al buio su strade nuove e tortuose non è il massimo. Ma con pazienza ed un po’ di stanchezza arrivo e prima di rientrare decido di mangiare un boccone in un ristorante un po’ strano. Il menù è un po’ strano e opto per della carne che mi arriva insieme a della pasta, mangio solo carne con contorno visto che è molto abbondante e sulle prime lo chef si incazza perché ho lasciato la pasta, poi sentito che sono italiano inizia a rompere che noi italiani ci lamentiamo sempre della pasta fatta all'estero e quando gli spiego che ero convinto di aver ordinato solo uno stufato con relativo contorno e che questi mi hanno riempito si calma e mi dice che potevo ordinare solo la carne, a saperlo che c’era nel piatto! Sono andato un po’ ad intuito. Che gente…

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giovedì 4 febbraio 2016

Partenza in quarta a La Palma

Mi risveglio nella capitale de La palma, Santa Cruz de la Palma. Noto di aver fatto la scelta giusta nel prendere un hotel qui per una notte: i parcheggi sono impossibili da trovare ora, è la prima volta che vedo dei parcheggi a pagamento in questa vacanza. C’è davvero molto traffico! Dopo aver lasciato la camera e caricato tutto in macchina mi dedico a passare la mattinata nell’andare a zonzo per la capitale. Un po’ seguo la guida ed un po’ mi lascio guidare dall’istinto. Trovo in centro un punto informativo per i turisti, e qui ottengo un po’ di dritte per girare l’isola. Prenoto per due giorni dopo un’escursione per ammirare le stelle e per il giorno della partenza  la visita all'osservatorio astronomico.
Giro la città, che a quanto pare è gemellata con Cuba. Si vedono un mucchio di bandiere cubane, ma da quanto ho capito le Canarie sono molto legate al Centro e Sud America, pare che in passato ci sia stata una forte migrazione verso quelle terre e poi c’è stata l’ondata di rientro una volta fatta fortuna, ed ovviamente hanno lasciato alle spalle le famiglie.
Come in tutte le isole ci sono più chiese che case, non puoi fare che pochi passi senza vederne una! Faccio il giro per tutto il centro, e vedo anche i famosi balconi, sono veramente variopinti e ben tenuti. Devo dire che mi colpisce la città, ma non impazzisco, per la prima volta nella vacanza trovo il casino, ed io non amo la ressa… Sarà anche colpa dell’imminente festa di carnevale. Prima di dirigermi verso il prossimo soggiorno mi dirigo sopra la capitale, dove c’è la chiesa di Nuestra Señora de las Nieves visto che secondo la guida c’è una bella visita della città. Noto che anche qua la pioggia orizzontale è di casa, sotto sole e sopra nuvole!

Mi avvio verso il prossimo soggiorno, in modo tale da scaricare la macchina. Il navigatore mi fa impazzire, la TomTom non ha aggiornato per niente le strade di queste isole e spesso mi manda in strade senza uscita. Ma alla fine arrivo dove devo arrivare, l’ultimo pezzo è veramente impervio e stretto! Per fortuna non trovo altre macchine, due non passano sicuramente, già una fa fatica! Mi rilasso un po’, inizio a sentire un po’ di affaticamento.  Decido dopo una doccia veloce, pure qui c’è un boiler, di andare a Puerto Naos, località turistica sul mare non troppo distante. Arrivo non molto prima del tramonto che oggi è bellissimo. Dopo una birra ed una passeggiata decido di mangiare del buon pesce. La passeggiata è molto carina, hanno messo delle placche per terra per indicare i vari pianeti e sono messe a distanza proporzionale. È impressionante vedere quanto siano vicini i primi pianeti rispetto agli ultimi! Quest’isola è soprannominata “stellare” e sfrutta questa nomea per valorizzare il posto e attirare turisti. Purtroppo il cielo non è limpido e non si può osservare bene il cielo stasera…

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mercoledì 3 febbraio 2016

Ultimo giorno a La Gomera

Mi sveglio con calma per l’ultima volta in questa vacanza su quest’isola. Faccio una bella colazione sul terrazzino e mi godo quest’inizio di giornata. Decido di andare a visitare il museo sempre di proprietà dell’hotel. È un vecchio mulino di gofio risistemato per il pubblico. Il gofio non è altro che un alimento ottenuto macinando vari cereali, ed è originario delle Canarie. Personalmente non mi fa impazzire. Per caso entro mentre c’è uno dei tantissimi autobus e solo all'uscita mi accorgo che avrei dovuto pagare l’ingresso! Pazienza, con tutto quello che ho comprato allo shop mi sa che hanno fatto un affare loro! Ammiro ancora la vallata mentre passeggio fino al parchetto infestato da papere. Quando vado via, dopo il mezzogiorno vedo che iniziano ad arrivare le nubi. Arrivato a San Sebastian decido di concedermi un buon pranzo, ed ancora una volta TripAdvisor non mi delude. Dopo il pranzo mi reco a vedere la casa dove alloggiò Cristoforo Colombo visto che oggi è aperta. Vedo anche il mercato che è però un po’ triste, ci sono più o meno un quarto degli espositori previsti, su queste piccole isole si è sentito molto l’avvento della crisi, soprattutto con l’abbandono da parte dei giovani. Vado a zonzo per la capitale e oggi riesco pure a vedere la torre che era inaccessibile l’altro giorno. Molto bella anche se piccolina. Il parco dove sorge è tranquillo oggi e mi posso rilassare un po’ in attesa dell’arrivo del mio passaggio per La Palma.

Il traghetto arriva puntuale e sbarco sulla nuova isola sul tardi. Per fortuna devo fare pochi chilometri per raggiungere l’hotel che è proprio sul lungomare. Con un po’ di fortuna trovo parcheggio vicino e porto poche cose in camera visto che qui farò solo una notte.

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martedì 2 febbraio 2016

Giornata di decompressione

La giornata di oggi è molto tranquilla, inizio a risentirne di questa vacanza senza soste. In teoria dovevo riposarmi, in realtà mi sto rilassando ma sto anche facendo un mucchio di chilometri (a piedi ed in macchina). Carico la macchina e mi dirigo alla strada fatta l’altro giorno in mezzo alla nebbia, solo che oggi di nebbia non ce n’è e mi fermo ad ammirare il panorama in tutti i miradores. Arrivo al centro dei visitatori del parco, il principale. Qui spiegano bene praticamente tutto del parco, a partire dal nome, alla conformazione, all'incendio, alle case ed alla popolazione residente. Una sosta davvero interessante e stimolante. Di qui poi proseguo ad Hermigua, il posto dove passo la mia ultima notte. L’hotel è davvero carino, tutta un’altra cosa rispetto a quello delle notti passate. L’affaccio sulla valle dalla stanza è davvero magico. Per il pomeriggio decido di fare una passeggiata fino al mare per vedere Tenerife dalla spiaggia. Lungo la strada mi fermo in un baretto per fare uno spuntino, e qui sento per la prima volta qualcuno che usa il Silbo Gomero, ovviamente il proprietario! Dopo una buona birretta e delle tapas arrivo al mare, il tempo sta cambiando, dalle montagne alle mie spalle vedo le nuvole scendere piano piano. Sulla via del ritorno mi fermo per guardare dei giovani pastori che tentano di prendere delle pecore che sono davvero sfuggenti! Un po’ di relax dal terrazzino e poi mi dirigo a cenare nel ristorante convenzionato, in teoria dovevo cenare nell'hotel ma stanno facendo dei lavori e non possono fornire questo servizio. Il posto è carino ed i dipendenti davvero cortesi. Alla fine crollo per la stanchezza, oggi ho camminato davvero tanto!

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lunedì 1 febbraio 2016

Via le nubi!

Al risveglio finalmente si vede il cielo, fa freschino ma è sereno. Decido, dopo una buona colazione, di procedere verso la cima dell’isola, Alto de Garajonay. L’avevo intravisto nella giornata precedente, ma oggi è completamente libera l’isola. Senza problemi arrivo in cima con varie soste lungo la via per fare foto ma soprattutto per ammirare il paesaggio sotto di me. È davvero magnifica la visita e l’escursione merita. Finita questa escursione mi reco nuovamente al centro dove ho reperito le cartine e da qua inizio un altro percorso che mi porta in mezzo alla foresta per poco più di un’oretta. I sentieri sono indicati davvero bene e tenuti in maniera professionale. Purtroppo in questa passeggiata posso vedere davvero bene le cicatrici lasciate dal grande incendio dell’estate del 2012. Ha fatto serissimi danni al parco, ma ora si sta riprendendo anche grazie agli interventi del governo e soprattutto grazie alla popolazione. Nelle zone non colpite si vede molto bene l’effetto della pioggia orizzontale, vale a dire piante sovrastate da muschi. Il giro è davvero magico, aiutato anche dal fatto che qui incontro pochissima gente, al contrario del giro sulla vetta. Rientrato al centro mangio al ristorante del centro, dove non mi trovo affatto male. Riparto con la macchina e mi concentro sui panorami dove nei giorni precedenti non potevo vedere nulla per via della nebbia. È un’isola davvero bella, anche se un po’ più incasinata di El Hierro. Rientro per il tramonto alla pensione e mi rilasso con un bel libro all'esterno della mia stanza. E dopo una veloce doccia decido di andare a mangiare un po’ di pesce a Valle del Rey. Ne approfitto per farmi due passi lungo il mare con una bellissima temperatura. Giunge l’ora di andare a passare l’ultima notte in questa pensione…
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domenica 31 gennaio 2016

Il sud de La Gomera

Oggi è domenica, mi sveglio e sono sempre immerso nelle nubi. Forse questa è l’isola dove la pioggia orizzontale si sente di più. Rimando allora il giro nel parco, sarebbe inutile scalare in mezzo alla nebbia e non vedere nulla. Mi dirigo a San Sebastian per fare colazione, la capitale è famosa perché è stato l’ultimo porto sicuro di Cristoforo Colombo nel suo viaggio verso le indie. Qui infatti è possibile vedere l’abitazione dove ha dormito e la piccola chiesa dove ha ricevuto la benedizione. Purtroppo gli orari non sono fortunati e non riesco a visitare la casa, riesco a vedere invece gli interni della chiesetta. Mi è anche impossibile visitare il parco della città, con al centro la famosa Torre del Conde, dove si rifugiarono i conquistatori per giorni dopo aver fatto inalberare gli indigeni. Purtroppo c’è una festa privata e mi devo accontentare di vederla dall'alto. Riprendo la mia macchina e mi dirigo verso Laguna de Santiago, dove ho deciso di mangiare. Quasi arrivato al parcheggio vedo cadere una centaura, ma non faccio a tempo a scendere dalla macchina che la Guardia Civil è già intervenuta. Sempre pronti a salvare una bella ragazza. Fortunatamente non si è fatta nulla, ha solo appoggiato la moto in una curva stretta.
È davvero impressionante come il tempo cambi dall'alto al mare. Nelle due  città visitate c’è un bel sole, mentre alla pensione nebbia e freddo! Faccio due passi e cerco dove mangiare, poi scelgo di coccolarmi e vado in un bel ristorante dove spendo un po’, per gli standard dell’isola. Finito il pranzo e fatta una bella passeggiata sul lungomare decido di proseguire e mi dirigo lentamente verso la pensione ma facendo strade secondarie. Passo sotto la vetta dell’isola che per qualche momento è scoperta dalle nubi.  Passo attraverso vari paesini che sono davvero minuscoli e ringrazio di avere con me il navigatore, che anche se non è aggiornato al massimo per le vie delle Canarie, mi da un’indicazione di massima per la destinazione.

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sabato 30 gennaio 2016

Da El Hierro a La Gomera


Purtroppo è arrivato il giorno di lasciare El Hierro. Il vento è forte ed il mare mosso, decido di fare solo colazione e lasciare perdere il pranzo, non vorrei stare male sui traghetti. Visto che il traghetto è nel primo pomeriggio decido di allungare il giro e passare dalla vecchia strada, è impressionante vedere che La Laguna è al sole e appena si sale un po’ si viene inghiottiti dalle nubi. Arrivo con un certo anticipo al porto, dopo aver gironzolato un po’ senza meta ed aver acquistato delle Quesadillas, il dolce tipico dell’isola, da portare a casa.
La partenza è in orario, purtroppo però appena usciti dal porto si sente l’onda lunga, veniamo informati dal personale che è meglio stare seduti. Guardando un po’ di film mi faccio partire buona parte del viaggio, arrivato a Tenerife devo cambiare compagnia per procedere a La Gomera. Ho calcolato abbastanza tempo per il cambio e prendo senza problemi anche il secondo traghetto, ormai sta facendo buio. Il viaggio sulla seconda tratta è molto corto, ma decisamente più movimentato, sento decisamente l’imbarcazione colpire il mare dopo essersi alzata, ma alla fine trovo la macchina senza problemi. Col navigatore già impostato raggiungo il mio soggiorno per le prossime notti in meno di un’ora guidando in mezzo alle tenebre. Parcheggiato l’auto entro nel baretto che fa anche da affittacamere e ristorante, ottengo le chiavi e dopo aver portato tutto in stanza vado a mangiare. Satollo mi dirigo a riposare.
Il mattino dopo mi sveglio un po’ deluso, c’è una nebbia da far paura e non so che fare. Mi dirigo al punto informazioni del parco Garajonay di La Laguna Grande. Prendo la cartina dei sentieri e chiedo due informazioni alla guida ma decido di non fare percorsi in mezzo alla nebbia e con poco più di 10°C. Guardando la mia Lonely Planet mi decido ad andare a Valle Gran Rey dove il tempo normalmente è buono. A poco più di venti minuti trovo tutto un altro clima: sole e più di 25 gradi. Sono sconvolto.

Rigenerato decido di procedere verso il nord dell’isola. Mi dirigo verso Vallehermoso e proseguo fino al suo sbocco sul mare. Il tempo è decisamente peggiore, qui siamo verso nord ed i venti soffiano forte ed il mare è abbastanza agitato e vedendo le piscine quasi in riva al mare capisco che dev’essere quasi sempre così. Sarebbe anche bello da vedere il castello sul mare ma la strada è chiusa per pericolo frana, e da un po’ di tempo da quello che vedo… Proseguendo verso la meta successiva passo molto vicino a Roque Cano che sovrasta la cittadina appena visitata. Vorrei mangiare a Las Rosas dove c’è un ristorante conosciuto per via dei camerieri che si esibiscono col Silbo Gomero, ma purtroppo arrivo un po’ tardi (anche per gli standard Spagnoli) e dopo un po’ mi dicono che la cucina è già chiusa. Proseguo allora per Agulo dove mangio un panino dopo una veloce passeggiata per il paesino. Posto dalle strade molto strette e tortuose dove far passare una macchina è un’impresa, infatti ho lasciato la mia sulla via principale. Il posto non mi colpisce poi molto, complice forse il tempo. Da qui in poco raggiungo Hermigua dove ammiro Tenerife sullo sfondo, con l’inconfondibile Teide che svetta. Torno indietro passando però all’interno del parco. Arrivato alla pensione mi concedo una bella doccia calda, ma non lunga in quanto il difetto che ha questo posto è che l’acqua calda è data da un boiler elettrico molto piccolo, già da solo faccio fatica a fare una doccia, in due non so come facciano… Vista la posizione impervia decido di cenare ancora nello stesso posto della sera precedente.

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giovedì 28 gennaio 2016

El Hierro Spazzato dal vento

Questa mattina me la prendo con calma. Già dalla stanza vedo che il mare è arrabbiato, colpa dei venti da nord. Guardando in alto vedo che ci sono nuvole, ma qui sotto il tempo è bello. Decido allora di farmi una passeggiata che ho visto sulla guida, si parte dalla spiaggia La Maceta fino a Las Puntas, il posto dove ho cenato due sere fa. Faccio la passeggiata con molta calma, mi prendo parecchie pause per fare foto alle onde che si infrangono sugli scogli. Il pranzo so già dove farlo, e difatti mi trovo nuovamente bene. Ripercorrendo il percorso a ritroso ammiro nuovamente le forze della natura, il paesaggio. Devo dire che mi sento veramente in pace su questo sentiero...
Decido poi di andare a fare un'altra escursione ad Arenas Blancas, un po' più a ovest, sempre sopra il mare imbizzarrito. La spiaggia non è proprio bianca, come suggerirebbe il nome, ma sicuramente è più chiara delle altre. Ovviamente non è il caso di fare il bagno oggi... Anche qui la passeggiata è piacevole, e non incontro nessuno lungo tutto il percorso. Quest'isola è davvero rilassante.
Rientro con calma al mio appartamento, esco per fare due passi in centro prima di una bella doccia rilassante...

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mercoledì 27 gennaio 2016

A passeggio per l'isola

Oggi cerco come primo punto il luogo di sosta della famosa processione, il luogo si chiama Cruz de Los Reyes ed è in cima all'isola. Non ci metto troppo tempo per trovarlo, le indicazioni sono buone. È una distesa enorme alle pendici di questa croce, dove migliaia di persone possono campeggiare prima di riprendere il viaggio verso la capitale. Trovo anche una strana freccia o spada rossa che punta verso l’alto, che è il monumento al Campesino. Dopo decido di fare una passeggiata di qualche ora, mi porterà a passeggiare nella rigogliosa foresta dell’isola, ad ammirare il cratere di un vulcano ed ovviamente La Laguna. Un po’ stancante ma appagante. Da qua mi dirigo a Tamaduste nella zona nord-est dell’isola dove ammiro le onde infrangersi sugli scogli, e successivamente vado ad ammirare lo stesso spettacolo dove ho cenato la prima sera, e qui scopro per caso l’hotel più piccolo al mondo, che si trova proprio dove si infrangono le onde. Un’altra giornata è andata e sono davvero stanco. Sto facendo davvero tanti chilometri, sia a piedi che in macchina!

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martedì 26 gennaio 2016

Meridiano Cero

Oggi parto un po’ così, non so ancora che fare ma prendo la macchina e prendo la direzione di come l’ho parcheggiata. Come primo sosta vado al Charco Azul, il mare è davvero nervoso oggi e non mi avvicino molto. La signora ieri mi ha avvertito di non fidarmi troppo se il mare è mosso, è abbastanza pericoloso verso nord, e qui sono decisamente verso nord! Lo spettacolo è davvero molto bello e spesso vengo inumidito dall'acqua salata che si infrange sulle rocce. Risalgo in macchina e mi dirigo verso ovest, vorrei andare a vedere il santuario dove ogni quattro anni parte la processione dell’isola, un evento che fa aumentare davvero di tanto le persone presenti. Mi fermo svariate volte per fare delle foto o semplicemente per ammirare il panorama. La strada è davvero tortuosa ed incontro poche auto. Ad un certo punto vedo la deviazione per scendere ed andare a vedere il Faro de Orchilla, non ci penso un minuto e comincio a scendere di quota su di una strada sterrata. La deviazione è meritata, mi piace questo lato dell’isola, sarà che è la parte più a ovest e l’ovest mi attira in particolar modo… Sulla via del rientro vedo una deviazione per 4x4 e mi fermo, porta al meridiano zero, un meridiano punto di riferimento prima di quello di Greenwich, allora abbandono l’auto e mi dirigo a piedi. In una mezz'oretta  raggiungo il punto più a ovest del regno spagnolo. Sono contento. Sulla via del rientro raccolgo un tedesco che fa autostop. Lo accompagno al più vicino centro abitato e nel viaggio non è che parli molto, il suo inglese non è molto buono ed è un po’ confuso. Capisco che è qui per fare grandi passeggiate ma non si è informato molto prima. Alla fine lo lascio e visto che ormai mi sono allontanato troppo dalla chiesa decido di andare nel punto più a sud dell’isola: La Restinga. Questo posto è famoso perché nel 2011 c’è stata una eruzione, sottomarina in questo caso. Il posto è carino, ma ho fame. Giro un po’ e mi fermo a mangiare in un bel posticino vista porto. Sbaglio e prendo due portate, una sarebbe stata sufficiente…  Dopo un bel giretto mi dirigo verso il museo che qui logicamente è un centro di interpretazione vulcanologica. Mi colpisce l’avanguardia della parte informativa dove si controlla il flusso di informazioni con le mani ripresi da una telecamera che riconosce i movimenti. Le informazioni sono davvero tante ed interessanti con una miriade di video dell’eruzione e di tutte le fasi della stessa. Proseguendo verso il secondo edificio si possono vedere le bocche da dove in passato sono uscite delle colate. Nella seconda parte si può interagire con una serie di tavoli interattivi, sembra di essere in un episodio di un telefilm americano. Il tavolo sembra un gigante smartphone dove ingrandire, ridurre articoli di giornali, guardare video. Qui parlano un po’ degli effetti sulla biosfera dovuti all'eruzione che ovviamente ha seminato un po’ di morte con i suoi veleni ed aumenti di temperatura ma in seguito la vita è tornata più rigogliosa di prima grazie a ciò che l’eruzione ha lasciato.

Prima di rientrare mi fermo al Mirador de La Peña, dove c’è una vista spettacolare della parte nord dell’isola sotto al ristorante. Purtroppo il sole sta tramontando e non riesco a fare foto, sono troppo in controluce… Anche oggi finisco la mia giornata davvero soddisfatto.

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lunedì 25 gennaio 2016

El Hierro!

Buongiorno El Hierro. Non appena mi alzo faccio colazione e poi vado a saldare il debito con la proprietaria del B&B, ha un negozio proprio sotto la mia stanza. Chiedo un po’ di informazioni per cosa vedere e dove trovare un supermercato. Mi reco subito al rettilario, qui hanno degli esemplari della lucertola data per estinta. Per fortuna negli anni settanta è stata ritrovata una coppia di lucertole da una contadino, questi ha fatto vedere gli esemplari ad uno studioso tedesco per caso lì e così nacque questo posto. Ci sono ancora esemplari in libertà, ovviamente imboscati sui ripidi pendii. Purtroppo in questo centro parlano solo spagnolo ed un po’ di tedesco, ma alla fine capisco quasi tutto. In seguito visito i resti di abitazioni utilizzate dalla popolazione un secolo prima, ed è possibile vedere l’evoluzione delle case dato dal benessere che aumentava. Il piccolo villaggio è interessante da vedere, ma lo è di più il condotto lavico su cui hanno costruito il rettilario, ed è proprio grazie alla costruzione dell’edificio che hanno scoperto la caverna. Praticamente è il percorso dove scorreva la lava sottoterra prima di emergere, ed è anche piuttosto recente geologicamente parlando. Si può visitare solo una piccola parte del condotto per via di una strozzatura e della mancanza di ossigeno nel resto del condotto scoperto.

In questa struttura acquisto un biglietto valido in vari “musei” dell’isola. Mi dirigo al secondo che non è altro che un museo sugli antichi mestieri dell’isola. Interessante ma tre sale le vedo in poco tempo. Qui scopro che il colorante cocciniglia proviene dall'insetto che ha lo stesso nome, o meglio il contrario. Poi proseguo verso Árbol Santo Garoe, praticamente è un luogo sacro dei vecchi abitanti dell’isola. È considerato tale perché qui era possibile ottenere acqua potabile grazie alla pioggia verticale, fenomeno tipico delle isole che ho visitato. Noi la chiameremmo nebbia, sono semplicemente le nubi che arrivano da nord e si scontrano con la montagna, qui si crea condensa contro le pareti e gli alberi e l’acqua scorre verso il basso e qui sono presenti delle cisterne naturali che raccoglievano il liquido vitale. Ora c’è un albero che non è l’originale, ma ha comunque 400 anni. Qui mi intrattengo a chiacchierare con la gentile signora che sorveglia il sito, mi consiglia tante cose da vedere e percorsi da fare a piedi. Da qui vado al vicino centro della interpretazione della riserva e della biosfera, qui scopro che l’isola è completamente autonoma per quanto riguarda l’energia elettrica, a quanto pare l’unica. Essendo un’isola molto ventosa hanno costruito delle turbine eoliche che inviano il surplus energetico alla centrale idroelettrica composta da due bacini, consentendole di inviare acqua al bacino superiore . L’energia accumulata viene sfruttata quando il vento non è abbastanza forte per fornire energia all'isola. Se non c’è né vento né acqua hanno una centrale termoelettrica di backup. Qui ammiro anche la biosfera e le zone di riserva che hanno qui ma anche sulle altre isole. Devo dire che sono molto attenti all'ambiente e per questo mi piacciono sempre di più queste isole. Rientro per farmi una bella doccia, e ne approfitto per chiedere dove andare a cena e vengo indirizzato ad un posto caratteristico. Mangio dell’ottimo pesce ed ascolto le onde infrangersi abbastanza vicino, meraviglioso! Un’isola bellissima e tranquilla!

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domenica 24 gennaio 2016

Coast to coast

Oggi devo lasciare il primo hotel e devo prendere il primo traghetto, la destinazione è l’isola di El Hierro. Dopo aver lasciato le chiavi faccio un paio di acquisti e mi dirigo verso il porto di Los Cristianos . La strada che scelgo però non è la più veloce, ma la più alta. Passo alle pendici del Teide e rifaccio parte della strada di un paio di giorni fa. Questa volta però passo sotto il vulcano. La strada è bellissima, c’è un po’ di traffico ma è domenica. Mi fermo alcune volte lungo la strada, non mi fermo sotto al vulcano, c’è traffico e ci andrò al mio rientro sull’isola. Ora è solo una gita lungo queste strade lunari, ed il pensiero torna sempre lì, due ruote… Un inverno spedirò la moto qua e mi farò dei gran giri su e giù per queste strade!

Uscito dal cratere inizio a scendere verso il porto, rientro nel bosco. Arrivo al porto con un ampio margine di anticipo, vedo attraccare il traghetto per La Gomera che dovrà liberare il molo per far attraccare quello che mi porterà a El Hierro. L’imbarco è un po’ una sfida, si deve far un giro strano per posizionare la macchina all'interno. Il tragitto è un po’ mosso, ma attracchiamo puntuali. La via per risalire verso la capitale dell’isola è davvero buia, c’è un mucchio di traffico a causa dei camion che sono i primi a sbarcare. Senza problemi raggiungo la mia base sull'isola, ma devo chiamare perché non c’è nessuno. Mi danno le chiavi, prima di lavarmi provo a cercare dove mangiare, ma il locale sponsorizzato dal B&B mi respinge anche se avrebbe dovuto chiudere mezz'ora dopo, non ho abbastanza padronanza della lingua per stare a discutere. Mangio qualcosa che ho preso con me e mi vado a riposare, sono curioso di vedere l’isola!

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sabato 23 gennaio 2016

Going West

Anche oggi niente riposo! Sveglia, colazione e via verso ovest. La prima tappa è appunto il posto più a ovest dell’isola, Punta de Teno. La via per arrivarci è bella, ed anche se alla partenza il tempo non è dei migliori all’arrivo c’è il sole. La cosa che non smetterà di sorprendermi in queste isole è il meteo, cambia nel giro di 10 minuti o 10 chilometri! Dopo la strada spettacolare arrivo alla punta, c’è ovviamente un po’ di gente, ma per fortuna trovo un posto in fretta. Da qui vedo la vicina isola di La Gomera, il faro della punta e la scogliera dei Los Gigantes. Giro un po’ e faccio foto, ma alla fine devo lasciare questo angolo di paradiso, la prossima meta è la città di Masca, stando alla guida è molto interessante. La strada non è poca anche se è molto vicina, ma qui sono tutte strade di montagna. Mi fermo varie volte ad ammirare il panorama, sono molto organizzati per i punti di osservazione, sono segnalati un po’ di metri prima e ci sono un po’ di posti auto e talvolta pure bus. Mi fermo ad ammirare la città dall'alto ed alla fine con un po’ di difficoltà trovo parcheggio. Il paese è davvero minuscolo ed arroccato. Molto molto bello. L’ideale qui sarebbe partire in bus da Los Gigantes, arrivare qui, dopo aver visitato la città procedere a piedi fino al mare, circa 2 ore a piedi, e da qui prendere la barca per il punto di partenza. Io sono arrivato troppo tardi per prendere una barca, l’ultima partiva alle 16. Dopo aver visitato la cittadina ed essermi riposato un po’ riprendo la macchina e procedo verso Santiago del Teide, ovviamente con numerose soste lungo la strade. La cittadina è carina, ma non mi entusiasma molto. Da qui procedo verso Icod de los Vinos, dove c’è la pianta di El Drago millenario. A parte questo ha ben poco la cittadina, oltre a delle strade a dir poco ripide! Siamo già al tramonto, ed infatti devo aspettare che il sole scompaia dietro alle vette per fare delle foto alla pianta millenaria. Stanco e soddisfatto rientro al mio hotel. Dovrei fare un po’ di relax, ma non ci riesco!

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venerdì 22 gennaio 2016

Il sole è vicino...

Primo risveglio nell'isola di Tenerife. Ho appuntamento alle 11 all'osservatorio dell’isola per la visita guidata, visita prenotata un paio di giorni prima. La sveglia non è tardi, sono andato a letto presto e di conseguenza mi sveglio presto. La colazione non è il massimo, ma sufficiente per me. Prima di mettermi in marcia faccio una piccola sosta alla Lidl per acquisti di viveri e altre piccole cose.
Mi metto in marcia per tempo e la strada che si arrampica da Puerto de la Cruz verso il vulcano è bellissima, mi perdo nel pensare di farla in moto, sarebbe una bellissima esperienza viaggiare qua con la due ruote…
Vorrei andare a dare una sbirciata al Teide da più vicino visto che ho un piccolo margine di tempo, ma noto che le cartine del mio navigatore non sono molto aggiornate. Arrivo in anticipo, mangio un boccone e poi si inizia la visita. Il giro è condotto da due guide, una parla in spagnolo ed una in inglese. Grazie alla doppia lingua cerco di capire lo spagnolo, lingua mai studiata ma molto simile alla nostra. Il giro è davvero interessante, si parla di un complesso di osservatori solari, esclusi un paio di telescopi notturni. Le Canarie sono un posto perfetto per l’osservazione del cielo per via delle alte vette, e del meteo. Normalmente se ci sono delle nuvole sono posizionate ad una quota più bassa di dove è posizionato il complesso, infatti viene chiamato “mar de nubes”, ed è spettacolare! Le isole non hanno industrie e si trovano in mezzo all'oceano perciò l’inquinamento è poco e non ostacola le osservazioni, peccato che durante la notte ci sia un po’ di inquinamento luminoso dovuto al turismo perciò qui effettuano osservazioni diurne del sole mentre per quelle notturne c’è l’isola di La Palma che visiterò più avanti. Gli osservatori sono per lo più controllati da remoto. Ci sono anche tre piazzole già acquistate da Google per sviluppi futuri. Alla fine possiamo osservare il sole attraverso due telescopi, piccoli telescopi ovviamente, ed ammirare in uno le macchie solari mentre nell'altro dei brillamenti. Uno spettacolo…
Dopo la bella visita mi dirigo verso nord dove mangio alla Playa de las Teresitas. Bellissime strade da percorrere e stranissimo passare nella nebbia, che non è altro che una nube. Dopo lo spuntino mi dirigo attraverso il nord est dell’isola giusto per girare ed ammirare i paesaggi. Mi perdo nel girare senza meta e ad ammirare i paesaggi. Quanto vorrei una moto…

Alla fine rientro per il tramonto verso il mio hotel dove dopo una cena mediocre mi concedo un sonno ristoratore. Sono stanco ma soddisfatto!

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giovedì 21 gennaio 2016

Heading to Tenerife!

Eccomi qua pronto a partire, come al solito mi alzo presto! Quando devo partire non ci sono ragioni: devo arrivare presto che non si sa mai, non voglio perdere la vacanza per uno stupido inconveniente!
Arrivo in aeroporto ed imbarco la valigia già bella piena, ho dietro un po’ di tutto visto che spazierò tra vari climi. Anche lo zainone da trekking è pronto, un po’ al limite con le misure da cabina di easyJet ma non è per nulla pieno.
Prima di andare al gate mi fermo a fare colazione, mancano quasi 2 ore alla partenza. Arrivato al gate con un ampio margine di anticipo, e passo questo tempo cazzeggiando col cellulare e leggendo. Nelle quattro ore di volo passo il tempo leggendo, guardando episodi di “The Big Bang Theory” (ovviamente sul mio tablet, la compagnia non ha intrattenimento di bordo) e chiacchierando coi colleghi. Sul volo scopro un paio di colleghi che vanno in quel di Tenerife, ed una deve andare a Santa Cruz e mi offro di darle un passaggio dato che sarà sulla mia strada. Dopo un’ora al massimo dall’atterraggio sono già in macchina, i tempi per recupero bagagli e autonoleggio sono pittosto snelli. È la prima volta che faccio un volo così lungo senza aver fatto il controllo passaporti per l’immigrazione!
Visto che è ora di pranzo ci dirigiamo al ristorante Playa Tajao, a pochi chilometri a nord dell’aeroporto. Mi pare impossibile essere in Europa a gennaio e stare con la maglietta a mezze maniche e sentire pure caldo! La mangiata è decisamente abbondante, il pesce ottimo e provo per la prima volta la murena. Non mi ha entusiasmato ma non è male.

Riprendiamo a viaggiare verso la capitale dell’isola dove lascio la collega che ha un traghetto per Gran Canaria. Io invece proseguo verso Puerto de la Cruz dove ho prenotato il mio primo hotel. Grazie al mio TomTom aggiornato arrivo senza problemi, e visto che non è troppo tardi trovo anche posto nel parcheggio interno. Arrivato in camera mi faccio una super doccia e poi vado a fare due passi in città, ed ormai il sole si sta abbassando. Scopro che l’hotel si trova parecchio in alto rispetto alla città e me ne accorgerò soprattutto al rientro. La cittadina sembra carina, faccio una passeggiata verso est e poi il sole mi abbandona e decido di rientrare, cenare e godermi il meritato riposo.
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martedì 5 gennaio 2016

Traghetti e Hotel prenotati!

Non manca molto ormai, perciò mi sono dovuto mettere a prenotare un po’ di cose. Devo dire che ha preso un paio di giorni il tutto! Però a me piace prenotare , piace star li a vedere bene che cosa scegliere, i commenti degli altri negli hotel, ascoltare i consigli di chi ci è già stato…
Come al solito poi mi sono fatto un cartina per capire dove andare e dove dormire, purtroppo non posso utilizzarla per le distanze da percorrere, sulle isole non so ancora bene dove andrò ma non farò di sicuro tanti chilometri come faccio di solito nei miei viaggi oltreoceano. Da notare anche il consiglio di un collega per tenerife: l’applicazione per cellulari guachapp, per trovare posti dove gustare vini e pasti tipici.
La prima cosa da fare è stata la prenotazione dei traghetti, cosa non semplice vista la bassa stagione. Purtroppo non sono riuscito a fare il giro che volevo, che era Tenerife - El Hierro - La Gomera - La Palma - Tenerife. El Hierro in quel periodo è collegato solo a Tenerife, perciò lo stesso giorno devo farmi El Hierro - Tenerife - La Gomera. Speriamo che il mare non sia troppo mosso. Poi gli altri spostamenti saranno come volevo io. Sono anche riuscito ad incastrare bene i giorni. Appena arrivo mi allontano subito dalla bolgia di Las Americas e vado a dormire a Puerto de la Cruz, qui ho trovato un posto abbastanza buono con mezza pensione. Qui a Tenerife ho un po’ di consigli di posti da vedere, e non so se li vedrò all'inizio o alla fine. Mi organizzerò senza fretta, alla fine sono in vacanza.
Alla fine mi sono organizzato che sto dal 21 al 24 gennaio a Tenerife, penso che saranno giorni dedicati alla depurazione ed al riposo. Poi mi giro El Hierro dal 24 al 29 gennaio, ho trovato un buon posto dove dormire in zona Frontera, qui ci dovrebbe essere un buon microclima ed è in zona centrale per fare escursioni in tutta l'isola. Dal 29 gennaio al 3 febbraio sarò a La Gomera, qui invece cambierò due hotel, uno per tutte le notti tranne l'ultima sul versante occidentale, un po' a sud, mentre l'ultima notte dovrebbe essere in un hotel molto bello ed a quanto pare anche romantico. Li ho scelti nell'entroterra, perché penso che sia la parte più caratteristica. L’ultima isola, La Palma, dal 3 al 7 febbraio, qui sono un po' impazzito a trovare un hotel, ma alla fine ce l'ho fatta. Dovrebbe essere in una zona un po' in alto e con poco inquinamento luminoso, pertanto dovrebbe consentirci di vedere una stellata da paura la notte! Poi è anche in zona centrale, peccato solo che la prima notte la faremo al porto perché arriviamo un po' tardi e non ce la faremmo a prendere le chiavi dell'appartamento. L’otto avevo già prenotato la visita sulla vetta del vulcano del Teide ed ora ho anche scelto di passare la notte nel rifugio all'arrivo della teleferica, e poi in giro ancora per Tenerife fino alla ripartenza. L'hotel per le ultime notti sarà sempre a Puerto de la Cruz
Per ora ci sono solo quasi gli spostamenti programmati, e forse è già abbastanza. Per i posti da visitare avrò la mia fida Lonely Planet ed i consigli dei locali. Alla fine so che questi 22 giorni voleranno e mi porteranno, oltre che tante foto, tanti bei ricordi!