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domenica 31 gennaio 2016

Il sud de La Gomera

Oggi è domenica, mi sveglio e sono sempre immerso nelle nubi. Forse questa è l’isola dove la pioggia orizzontale si sente di più. Rimando allora il giro nel parco, sarebbe inutile scalare in mezzo alla nebbia e non vedere nulla. Mi dirigo a San Sebastian per fare colazione, la capitale è famosa perché è stato l’ultimo porto sicuro di Cristoforo Colombo nel suo viaggio verso le indie. Qui infatti è possibile vedere l’abitazione dove ha dormito e la piccola chiesa dove ha ricevuto la benedizione. Purtroppo gli orari non sono fortunati e non riesco a visitare la casa, riesco a vedere invece gli interni della chiesetta. Mi è anche impossibile visitare il parco della città, con al centro la famosa Torre del Conde, dove si rifugiarono i conquistatori per giorni dopo aver fatto inalberare gli indigeni. Purtroppo c’è una festa privata e mi devo accontentare di vederla dall'alto. Riprendo la mia macchina e mi dirigo verso Laguna de Santiago, dove ho deciso di mangiare. Quasi arrivato al parcheggio vedo cadere una centaura, ma non faccio a tempo a scendere dalla macchina che la Guardia Civil è già intervenuta. Sempre pronti a salvare una bella ragazza. Fortunatamente non si è fatta nulla, ha solo appoggiato la moto in una curva stretta.
È davvero impressionante come il tempo cambi dall'alto al mare. Nelle due  città visitate c’è un bel sole, mentre alla pensione nebbia e freddo! Faccio due passi e cerco dove mangiare, poi scelgo di coccolarmi e vado in un bel ristorante dove spendo un po’, per gli standard dell’isola. Finito il pranzo e fatta una bella passeggiata sul lungomare decido di proseguire e mi dirigo lentamente verso la pensione ma facendo strade secondarie. Passo sotto la vetta dell’isola che per qualche momento è scoperta dalle nubi.  Passo attraverso vari paesini che sono davvero minuscoli e ringrazio di avere con me il navigatore, che anche se non è aggiornato al massimo per le vie delle Canarie, mi da un’indicazione di massima per la destinazione.

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sabato 30 gennaio 2016

Da El Hierro a La Gomera


Purtroppo è arrivato il giorno di lasciare El Hierro. Il vento è forte ed il mare mosso, decido di fare solo colazione e lasciare perdere il pranzo, non vorrei stare male sui traghetti. Visto che il traghetto è nel primo pomeriggio decido di allungare il giro e passare dalla vecchia strada, è impressionante vedere che La Laguna è al sole e appena si sale un po’ si viene inghiottiti dalle nubi. Arrivo con un certo anticipo al porto, dopo aver gironzolato un po’ senza meta ed aver acquistato delle Quesadillas, il dolce tipico dell’isola, da portare a casa.
La partenza è in orario, purtroppo però appena usciti dal porto si sente l’onda lunga, veniamo informati dal personale che è meglio stare seduti. Guardando un po’ di film mi faccio partire buona parte del viaggio, arrivato a Tenerife devo cambiare compagnia per procedere a La Gomera. Ho calcolato abbastanza tempo per il cambio e prendo senza problemi anche il secondo traghetto, ormai sta facendo buio. Il viaggio sulla seconda tratta è molto corto, ma decisamente più movimentato, sento decisamente l’imbarcazione colpire il mare dopo essersi alzata, ma alla fine trovo la macchina senza problemi. Col navigatore già impostato raggiungo il mio soggiorno per le prossime notti in meno di un’ora guidando in mezzo alle tenebre. Parcheggiato l’auto entro nel baretto che fa anche da affittacamere e ristorante, ottengo le chiavi e dopo aver portato tutto in stanza vado a mangiare. Satollo mi dirigo a riposare.
Il mattino dopo mi sveglio un po’ deluso, c’è una nebbia da far paura e non so che fare. Mi dirigo al punto informazioni del parco Garajonay di La Laguna Grande. Prendo la cartina dei sentieri e chiedo due informazioni alla guida ma decido di non fare percorsi in mezzo alla nebbia e con poco più di 10°C. Guardando la mia Lonely Planet mi decido ad andare a Valle Gran Rey dove il tempo normalmente è buono. A poco più di venti minuti trovo tutto un altro clima: sole e più di 25 gradi. Sono sconvolto.

Rigenerato decido di procedere verso il nord dell’isola. Mi dirigo verso Vallehermoso e proseguo fino al suo sbocco sul mare. Il tempo è decisamente peggiore, qui siamo verso nord ed i venti soffiano forte ed il mare è abbastanza agitato e vedendo le piscine quasi in riva al mare capisco che dev’essere quasi sempre così. Sarebbe anche bello da vedere il castello sul mare ma la strada è chiusa per pericolo frana, e da un po’ di tempo da quello che vedo… Proseguendo verso la meta successiva passo molto vicino a Roque Cano che sovrasta la cittadina appena visitata. Vorrei mangiare a Las Rosas dove c’è un ristorante conosciuto per via dei camerieri che si esibiscono col Silbo Gomero, ma purtroppo arrivo un po’ tardi (anche per gli standard Spagnoli) e dopo un po’ mi dicono che la cucina è già chiusa. Proseguo allora per Agulo dove mangio un panino dopo una veloce passeggiata per il paesino. Posto dalle strade molto strette e tortuose dove far passare una macchina è un’impresa, infatti ho lasciato la mia sulla via principale. Il posto non mi colpisce poi molto, complice forse il tempo. Da qui in poco raggiungo Hermigua dove ammiro Tenerife sullo sfondo, con l’inconfondibile Teide che svetta. Torno indietro passando però all’interno del parco. Arrivato alla pensione mi concedo una bella doccia calda, ma non lunga in quanto il difetto che ha questo posto è che l’acqua calda è data da un boiler elettrico molto piccolo, già da solo faccio fatica a fare una doccia, in due non so come facciano… Vista la posizione impervia decido di cenare ancora nello stesso posto della sera precedente.

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giovedì 28 gennaio 2016

El Hierro Spazzato dal vento

Questa mattina me la prendo con calma. Già dalla stanza vedo che il mare è arrabbiato, colpa dei venti da nord. Guardando in alto vedo che ci sono nuvole, ma qui sotto il tempo è bello. Decido allora di farmi una passeggiata che ho visto sulla guida, si parte dalla spiaggia La Maceta fino a Las Puntas, il posto dove ho cenato due sere fa. Faccio la passeggiata con molta calma, mi prendo parecchie pause per fare foto alle onde che si infrangono sugli scogli. Il pranzo so già dove farlo, e difatti mi trovo nuovamente bene. Ripercorrendo il percorso a ritroso ammiro nuovamente le forze della natura, il paesaggio. Devo dire che mi sento veramente in pace su questo sentiero...
Decido poi di andare a fare un'altra escursione ad Arenas Blancas, un po' più a ovest, sempre sopra il mare imbizzarrito. La spiaggia non è proprio bianca, come suggerirebbe il nome, ma sicuramente è più chiara delle altre. Ovviamente non è il caso di fare il bagno oggi... Anche qui la passeggiata è piacevole, e non incontro nessuno lungo tutto il percorso. Quest'isola è davvero rilassante.
Rientro con calma al mio appartamento, esco per fare due passi in centro prima di una bella doccia rilassante...

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mercoledì 27 gennaio 2016

A passeggio per l'isola

Oggi cerco come primo punto il luogo di sosta della famosa processione, il luogo si chiama Cruz de Los Reyes ed è in cima all'isola. Non ci metto troppo tempo per trovarlo, le indicazioni sono buone. È una distesa enorme alle pendici di questa croce, dove migliaia di persone possono campeggiare prima di riprendere il viaggio verso la capitale. Trovo anche una strana freccia o spada rossa che punta verso l’alto, che è il monumento al Campesino. Dopo decido di fare una passeggiata di qualche ora, mi porterà a passeggiare nella rigogliosa foresta dell’isola, ad ammirare il cratere di un vulcano ed ovviamente La Laguna. Un po’ stancante ma appagante. Da qua mi dirigo a Tamaduste nella zona nord-est dell’isola dove ammiro le onde infrangersi sugli scogli, e successivamente vado ad ammirare lo stesso spettacolo dove ho cenato la prima sera, e qui scopro per caso l’hotel più piccolo al mondo, che si trova proprio dove si infrangono le onde. Un’altra giornata è andata e sono davvero stanco. Sto facendo davvero tanti chilometri, sia a piedi che in macchina!

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martedì 26 gennaio 2016

Meridiano Cero

Oggi parto un po’ così, non so ancora che fare ma prendo la macchina e prendo la direzione di come l’ho parcheggiata. Come primo sosta vado al Charco Azul, il mare è davvero nervoso oggi e non mi avvicino molto. La signora ieri mi ha avvertito di non fidarmi troppo se il mare è mosso, è abbastanza pericoloso verso nord, e qui sono decisamente verso nord! Lo spettacolo è davvero molto bello e spesso vengo inumidito dall'acqua salata che si infrange sulle rocce. Risalgo in macchina e mi dirigo verso ovest, vorrei andare a vedere il santuario dove ogni quattro anni parte la processione dell’isola, un evento che fa aumentare davvero di tanto le persone presenti. Mi fermo svariate volte per fare delle foto o semplicemente per ammirare il panorama. La strada è davvero tortuosa ed incontro poche auto. Ad un certo punto vedo la deviazione per scendere ed andare a vedere il Faro de Orchilla, non ci penso un minuto e comincio a scendere di quota su di una strada sterrata. La deviazione è meritata, mi piace questo lato dell’isola, sarà che è la parte più a ovest e l’ovest mi attira in particolar modo… Sulla via del rientro vedo una deviazione per 4x4 e mi fermo, porta al meridiano zero, un meridiano punto di riferimento prima di quello di Greenwich, allora abbandono l’auto e mi dirigo a piedi. In una mezz'oretta  raggiungo il punto più a ovest del regno spagnolo. Sono contento. Sulla via del rientro raccolgo un tedesco che fa autostop. Lo accompagno al più vicino centro abitato e nel viaggio non è che parli molto, il suo inglese non è molto buono ed è un po’ confuso. Capisco che è qui per fare grandi passeggiate ma non si è informato molto prima. Alla fine lo lascio e visto che ormai mi sono allontanato troppo dalla chiesa decido di andare nel punto più a sud dell’isola: La Restinga. Questo posto è famoso perché nel 2011 c’è stata una eruzione, sottomarina in questo caso. Il posto è carino, ma ho fame. Giro un po’ e mi fermo a mangiare in un bel posticino vista porto. Sbaglio e prendo due portate, una sarebbe stata sufficiente…  Dopo un bel giretto mi dirigo verso il museo che qui logicamente è un centro di interpretazione vulcanologica. Mi colpisce l’avanguardia della parte informativa dove si controlla il flusso di informazioni con le mani ripresi da una telecamera che riconosce i movimenti. Le informazioni sono davvero tante ed interessanti con una miriade di video dell’eruzione e di tutte le fasi della stessa. Proseguendo verso il secondo edificio si possono vedere le bocche da dove in passato sono uscite delle colate. Nella seconda parte si può interagire con una serie di tavoli interattivi, sembra di essere in un episodio di un telefilm americano. Il tavolo sembra un gigante smartphone dove ingrandire, ridurre articoli di giornali, guardare video. Qui parlano un po’ degli effetti sulla biosfera dovuti all'eruzione che ovviamente ha seminato un po’ di morte con i suoi veleni ed aumenti di temperatura ma in seguito la vita è tornata più rigogliosa di prima grazie a ciò che l’eruzione ha lasciato.

Prima di rientrare mi fermo al Mirador de La Peña, dove c’è una vista spettacolare della parte nord dell’isola sotto al ristorante. Purtroppo il sole sta tramontando e non riesco a fare foto, sono troppo in controluce… Anche oggi finisco la mia giornata davvero soddisfatto.

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lunedì 25 gennaio 2016

El Hierro!

Buongiorno El Hierro. Non appena mi alzo faccio colazione e poi vado a saldare il debito con la proprietaria del B&B, ha un negozio proprio sotto la mia stanza. Chiedo un po’ di informazioni per cosa vedere e dove trovare un supermercato. Mi reco subito al rettilario, qui hanno degli esemplari della lucertola data per estinta. Per fortuna negli anni settanta è stata ritrovata una coppia di lucertole da una contadino, questi ha fatto vedere gli esemplari ad uno studioso tedesco per caso lì e così nacque questo posto. Ci sono ancora esemplari in libertà, ovviamente imboscati sui ripidi pendii. Purtroppo in questo centro parlano solo spagnolo ed un po’ di tedesco, ma alla fine capisco quasi tutto. In seguito visito i resti di abitazioni utilizzate dalla popolazione un secolo prima, ed è possibile vedere l’evoluzione delle case dato dal benessere che aumentava. Il piccolo villaggio è interessante da vedere, ma lo è di più il condotto lavico su cui hanno costruito il rettilario, ed è proprio grazie alla costruzione dell’edificio che hanno scoperto la caverna. Praticamente è il percorso dove scorreva la lava sottoterra prima di emergere, ed è anche piuttosto recente geologicamente parlando. Si può visitare solo una piccola parte del condotto per via di una strozzatura e della mancanza di ossigeno nel resto del condotto scoperto.

In questa struttura acquisto un biglietto valido in vari “musei” dell’isola. Mi dirigo al secondo che non è altro che un museo sugli antichi mestieri dell’isola. Interessante ma tre sale le vedo in poco tempo. Qui scopro che il colorante cocciniglia proviene dall'insetto che ha lo stesso nome, o meglio il contrario. Poi proseguo verso Árbol Santo Garoe, praticamente è un luogo sacro dei vecchi abitanti dell’isola. È considerato tale perché qui era possibile ottenere acqua potabile grazie alla pioggia verticale, fenomeno tipico delle isole che ho visitato. Noi la chiameremmo nebbia, sono semplicemente le nubi che arrivano da nord e si scontrano con la montagna, qui si crea condensa contro le pareti e gli alberi e l’acqua scorre verso il basso e qui sono presenti delle cisterne naturali che raccoglievano il liquido vitale. Ora c’è un albero che non è l’originale, ma ha comunque 400 anni. Qui mi intrattengo a chiacchierare con la gentile signora che sorveglia il sito, mi consiglia tante cose da vedere e percorsi da fare a piedi. Da qui vado al vicino centro della interpretazione della riserva e della biosfera, qui scopro che l’isola è completamente autonoma per quanto riguarda l’energia elettrica, a quanto pare l’unica. Essendo un’isola molto ventosa hanno costruito delle turbine eoliche che inviano il surplus energetico alla centrale idroelettrica composta da due bacini, consentendole di inviare acqua al bacino superiore . L’energia accumulata viene sfruttata quando il vento non è abbastanza forte per fornire energia all'isola. Se non c’è né vento né acqua hanno una centrale termoelettrica di backup. Qui ammiro anche la biosfera e le zone di riserva che hanno qui ma anche sulle altre isole. Devo dire che sono molto attenti all'ambiente e per questo mi piacciono sempre di più queste isole. Rientro per farmi una bella doccia, e ne approfitto per chiedere dove andare a cena e vengo indirizzato ad un posto caratteristico. Mangio dell’ottimo pesce ed ascolto le onde infrangersi abbastanza vicino, meraviglioso! Un’isola bellissima e tranquilla!

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domenica 24 gennaio 2016

Coast to coast

Oggi devo lasciare il primo hotel e devo prendere il primo traghetto, la destinazione è l’isola di El Hierro. Dopo aver lasciato le chiavi faccio un paio di acquisti e mi dirigo verso il porto di Los Cristianos . La strada che scelgo però non è la più veloce, ma la più alta. Passo alle pendici del Teide e rifaccio parte della strada di un paio di giorni fa. Questa volta però passo sotto il vulcano. La strada è bellissima, c’è un po’ di traffico ma è domenica. Mi fermo alcune volte lungo la strada, non mi fermo sotto al vulcano, c’è traffico e ci andrò al mio rientro sull’isola. Ora è solo una gita lungo queste strade lunari, ed il pensiero torna sempre lì, due ruote… Un inverno spedirò la moto qua e mi farò dei gran giri su e giù per queste strade!

Uscito dal cratere inizio a scendere verso il porto, rientro nel bosco. Arrivo al porto con un ampio margine di anticipo, vedo attraccare il traghetto per La Gomera che dovrà liberare il molo per far attraccare quello che mi porterà a El Hierro. L’imbarco è un po’ una sfida, si deve far un giro strano per posizionare la macchina all'interno. Il tragitto è un po’ mosso, ma attracchiamo puntuali. La via per risalire verso la capitale dell’isola è davvero buia, c’è un mucchio di traffico a causa dei camion che sono i primi a sbarcare. Senza problemi raggiungo la mia base sull'isola, ma devo chiamare perché non c’è nessuno. Mi danno le chiavi, prima di lavarmi provo a cercare dove mangiare, ma il locale sponsorizzato dal B&B mi respinge anche se avrebbe dovuto chiudere mezz'ora dopo, non ho abbastanza padronanza della lingua per stare a discutere. Mangio qualcosa che ho preso con me e mi vado a riposare, sono curioso di vedere l’isola!

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sabato 23 gennaio 2016

Going West

Anche oggi niente riposo! Sveglia, colazione e via verso ovest. La prima tappa è appunto il posto più a ovest dell’isola, Punta de Teno. La via per arrivarci è bella, ed anche se alla partenza il tempo non è dei migliori all’arrivo c’è il sole. La cosa che non smetterà di sorprendermi in queste isole è il meteo, cambia nel giro di 10 minuti o 10 chilometri! Dopo la strada spettacolare arrivo alla punta, c’è ovviamente un po’ di gente, ma per fortuna trovo un posto in fretta. Da qui vedo la vicina isola di La Gomera, il faro della punta e la scogliera dei Los Gigantes. Giro un po’ e faccio foto, ma alla fine devo lasciare questo angolo di paradiso, la prossima meta è la città di Masca, stando alla guida è molto interessante. La strada non è poca anche se è molto vicina, ma qui sono tutte strade di montagna. Mi fermo varie volte ad ammirare il panorama, sono molto organizzati per i punti di osservazione, sono segnalati un po’ di metri prima e ci sono un po’ di posti auto e talvolta pure bus. Mi fermo ad ammirare la città dall'alto ed alla fine con un po’ di difficoltà trovo parcheggio. Il paese è davvero minuscolo ed arroccato. Molto molto bello. L’ideale qui sarebbe partire in bus da Los Gigantes, arrivare qui, dopo aver visitato la città procedere a piedi fino al mare, circa 2 ore a piedi, e da qui prendere la barca per il punto di partenza. Io sono arrivato troppo tardi per prendere una barca, l’ultima partiva alle 16. Dopo aver visitato la cittadina ed essermi riposato un po’ riprendo la macchina e procedo verso Santiago del Teide, ovviamente con numerose soste lungo la strade. La cittadina è carina, ma non mi entusiasma molto. Da qui procedo verso Icod de los Vinos, dove c’è la pianta di El Drago millenario. A parte questo ha ben poco la cittadina, oltre a delle strade a dir poco ripide! Siamo già al tramonto, ed infatti devo aspettare che il sole scompaia dietro alle vette per fare delle foto alla pianta millenaria. Stanco e soddisfatto rientro al mio hotel. Dovrei fare un po’ di relax, ma non ci riesco!

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venerdì 22 gennaio 2016

Il sole è vicino...

Primo risveglio nell'isola di Tenerife. Ho appuntamento alle 11 all'osservatorio dell’isola per la visita guidata, visita prenotata un paio di giorni prima. La sveglia non è tardi, sono andato a letto presto e di conseguenza mi sveglio presto. La colazione non è il massimo, ma sufficiente per me. Prima di mettermi in marcia faccio una piccola sosta alla Lidl per acquisti di viveri e altre piccole cose.
Mi metto in marcia per tempo e la strada che si arrampica da Puerto de la Cruz verso il vulcano è bellissima, mi perdo nel pensare di farla in moto, sarebbe una bellissima esperienza viaggiare qua con la due ruote…
Vorrei andare a dare una sbirciata al Teide da più vicino visto che ho un piccolo margine di tempo, ma noto che le cartine del mio navigatore non sono molto aggiornate. Arrivo in anticipo, mangio un boccone e poi si inizia la visita. Il giro è condotto da due guide, una parla in spagnolo ed una in inglese. Grazie alla doppia lingua cerco di capire lo spagnolo, lingua mai studiata ma molto simile alla nostra. Il giro è davvero interessante, si parla di un complesso di osservatori solari, esclusi un paio di telescopi notturni. Le Canarie sono un posto perfetto per l’osservazione del cielo per via delle alte vette, e del meteo. Normalmente se ci sono delle nuvole sono posizionate ad una quota più bassa di dove è posizionato il complesso, infatti viene chiamato “mar de nubes”, ed è spettacolare! Le isole non hanno industrie e si trovano in mezzo all'oceano perciò l’inquinamento è poco e non ostacola le osservazioni, peccato che durante la notte ci sia un po’ di inquinamento luminoso dovuto al turismo perciò qui effettuano osservazioni diurne del sole mentre per quelle notturne c’è l’isola di La Palma che visiterò più avanti. Gli osservatori sono per lo più controllati da remoto. Ci sono anche tre piazzole già acquistate da Google per sviluppi futuri. Alla fine possiamo osservare il sole attraverso due telescopi, piccoli telescopi ovviamente, ed ammirare in uno le macchie solari mentre nell'altro dei brillamenti. Uno spettacolo…
Dopo la bella visita mi dirigo verso nord dove mangio alla Playa de las Teresitas. Bellissime strade da percorrere e stranissimo passare nella nebbia, che non è altro che una nube. Dopo lo spuntino mi dirigo attraverso il nord est dell’isola giusto per girare ed ammirare i paesaggi. Mi perdo nel girare senza meta e ad ammirare i paesaggi. Quanto vorrei una moto…

Alla fine rientro per il tramonto verso il mio hotel dove dopo una cena mediocre mi concedo un sonno ristoratore. Sono stanco ma soddisfatto!

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giovedì 21 gennaio 2016

Heading to Tenerife!

Eccomi qua pronto a partire, come al solito mi alzo presto! Quando devo partire non ci sono ragioni: devo arrivare presto che non si sa mai, non voglio perdere la vacanza per uno stupido inconveniente!
Arrivo in aeroporto ed imbarco la valigia già bella piena, ho dietro un po’ di tutto visto che spazierò tra vari climi. Anche lo zainone da trekking è pronto, un po’ al limite con le misure da cabina di easyJet ma non è per nulla pieno.
Prima di andare al gate mi fermo a fare colazione, mancano quasi 2 ore alla partenza. Arrivato al gate con un ampio margine di anticipo, e passo questo tempo cazzeggiando col cellulare e leggendo. Nelle quattro ore di volo passo il tempo leggendo, guardando episodi di “The Big Bang Theory” (ovviamente sul mio tablet, la compagnia non ha intrattenimento di bordo) e chiacchierando coi colleghi. Sul volo scopro un paio di colleghi che vanno in quel di Tenerife, ed una deve andare a Santa Cruz e mi offro di darle un passaggio dato che sarà sulla mia strada. Dopo un’ora al massimo dall’atterraggio sono già in macchina, i tempi per recupero bagagli e autonoleggio sono pittosto snelli. È la prima volta che faccio un volo così lungo senza aver fatto il controllo passaporti per l’immigrazione!
Visto che è ora di pranzo ci dirigiamo al ristorante Playa Tajao, a pochi chilometri a nord dell’aeroporto. Mi pare impossibile essere in Europa a gennaio e stare con la maglietta a mezze maniche e sentire pure caldo! La mangiata è decisamente abbondante, il pesce ottimo e provo per la prima volta la murena. Non mi ha entusiasmato ma non è male.

Riprendiamo a viaggiare verso la capitale dell’isola dove lascio la collega che ha un traghetto per Gran Canaria. Io invece proseguo verso Puerto de la Cruz dove ho prenotato il mio primo hotel. Grazie al mio TomTom aggiornato arrivo senza problemi, e visto che non è troppo tardi trovo anche posto nel parcheggio interno. Arrivato in camera mi faccio una super doccia e poi vado a fare due passi in città, ed ormai il sole si sta abbassando. Scopro che l’hotel si trova parecchio in alto rispetto alla città e me ne accorgerò soprattutto al rientro. La cittadina sembra carina, faccio una passeggiata verso est e poi il sole mi abbandona e decido di rientrare, cenare e godermi il meritato riposo.
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martedì 5 gennaio 2016

Traghetti e Hotel prenotati!

Non manca molto ormai, perciò mi sono dovuto mettere a prenotare un po’ di cose. Devo dire che ha preso un paio di giorni il tutto! Però a me piace prenotare , piace star li a vedere bene che cosa scegliere, i commenti degli altri negli hotel, ascoltare i consigli di chi ci è già stato…
Come al solito poi mi sono fatto un cartina per capire dove andare e dove dormire, purtroppo non posso utilizzarla per le distanze da percorrere, sulle isole non so ancora bene dove andrò ma non farò di sicuro tanti chilometri come faccio di solito nei miei viaggi oltreoceano. Da notare anche il consiglio di un collega per tenerife: l’applicazione per cellulari guachapp, per trovare posti dove gustare vini e pasti tipici.
La prima cosa da fare è stata la prenotazione dei traghetti, cosa non semplice vista la bassa stagione. Purtroppo non sono riuscito a fare il giro che volevo, che era Tenerife - El Hierro - La Gomera - La Palma - Tenerife. El Hierro in quel periodo è collegato solo a Tenerife, perciò lo stesso giorno devo farmi El Hierro - Tenerife - La Gomera. Speriamo che il mare non sia troppo mosso. Poi gli altri spostamenti saranno come volevo io. Sono anche riuscito ad incastrare bene i giorni. Appena arrivo mi allontano subito dalla bolgia di Las Americas e vado a dormire a Puerto de la Cruz, qui ho trovato un posto abbastanza buono con mezza pensione. Qui a Tenerife ho un po’ di consigli di posti da vedere, e non so se li vedrò all'inizio o alla fine. Mi organizzerò senza fretta, alla fine sono in vacanza.
Alla fine mi sono organizzato che sto dal 21 al 24 gennaio a Tenerife, penso che saranno giorni dedicati alla depurazione ed al riposo. Poi mi giro El Hierro dal 24 al 29 gennaio, ho trovato un buon posto dove dormire in zona Frontera, qui ci dovrebbe essere un buon microclima ed è in zona centrale per fare escursioni in tutta l'isola. Dal 29 gennaio al 3 febbraio sarò a La Gomera, qui invece cambierò due hotel, uno per tutte le notti tranne l'ultima sul versante occidentale, un po' a sud, mentre l'ultima notte dovrebbe essere in un hotel molto bello ed a quanto pare anche romantico. Li ho scelti nell'entroterra, perché penso che sia la parte più caratteristica. L’ultima isola, La Palma, dal 3 al 7 febbraio, qui sono un po' impazzito a trovare un hotel, ma alla fine ce l'ho fatta. Dovrebbe essere in una zona un po' in alto e con poco inquinamento luminoso, pertanto dovrebbe consentirci di vedere una stellata da paura la notte! Poi è anche in zona centrale, peccato solo che la prima notte la faremo al porto perché arriviamo un po' tardi e non ce la faremmo a prendere le chiavi dell'appartamento. L’otto avevo già prenotato la visita sulla vetta del vulcano del Teide ed ora ho anche scelto di passare la notte nel rifugio all'arrivo della teleferica, e poi in giro ancora per Tenerife fino alla ripartenza. L'hotel per le ultime notti sarà sempre a Puerto de la Cruz
Per ora ci sono solo quasi gli spostamenti programmati, e forse è già abbastanza. Per i posti da visitare avrò la mia fida Lonely Planet ed i consigli dei locali. Alla fine so che questi 22 giorni voleranno e mi porteranno, oltre che tante foto, tanti bei ricordi!