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sabato 30 settembre 2017

Cascate con poca acqua

Oggi si entra nel primo vero parco della vacanza, bisogna guidare per un bel po’ per arrivarci, abbiamo preferito rimanere in zona San Francisco ieri per vedere il più possibile la città. Finalmente arriviamo al parco ed abbiamo subito una bella notizia che poi ci condurrà ad una meno bella. Arrivato alla garitta dei Rangers faccio per pagare e loro mi dicono che non serve, oggi è uno dei giorni di ingresso gratuito, il pass lo farò domani, altro mese e mi durerà un mese di più. Procediamo nel parco dove ci fermiamo ad ammirare le Bridalveil Falls ma ci accorgiamo che c’è qualcosa che non torna, semplicemente c’è poca acqua e le cascate non sono al massimo splendore, belle comunque ma un po’ perdono. Proseguiamo per andare a vedere la zona più interna e ci accorgiamo di un problema, visto che si entra gratis c’è davvero tanta gente e non è possibile trovare un parcheggio, oltre che stare in coda quasi fermi. Dopo circa un’oretta riusciamo a parcheggiare e ci facciamo un giro a piedi fino al villaggio passando per il punto di osservazione delle due cascate che prendono il nome dal parco, pure loro sono piuttosto asciutte, un vero peccato. 
Anche nel villaggio c’è un bel po’ di gente, è praticamente escluso prendere il bus per farsi portare ad una fermata e fare una passeggiata, anche i bus sono bloccati nel traffico e sono pieni di gente, e forse non si riescono a prendere. Decidiamo di dirigerci verso la prossima tappa, tanto qui si può fare poco, si rischia solo di innervosirsi per il caos.
Impostiamo il navigatore e ci dirigiamo a Fresno, anche qui c’è da guidare un po’, ma preferiamo tenerci più vicini ai due parchi di domani, e mentre il sole tramonta noi giungiamo alla destinazione.


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venerdì 29 settembre 2017

A zonzo per San Francisco

La giornata di oggi la passiamo a spasso per San Francisco. Visto che alcuni la metà di noi non ha mai visitato la città ci decidiamo a prendere un biglietto per i Big Bus, un classico autobus che fa il giro della città, cuffiette con audioguida, scendi e sali quanto vuoi alle fermate e ti vedi tutta la città compreso il Golden Gate Bridge! Il mio desiderio resta quello di noleggiare una bici, girare la città, passare sul ponte e finire a Sausalito, e da lì prendere un bel traghetto per tornare a San Francisco. Next time! Giriamo un po’ con il bus che tocca i punti principali della città, ed anche un po’ a piedi, il centro è bello da visitare in quel modo! Mi viene offerto un ottimo burger ed una fantastica fetta di cheesecake, presa ovviamente alla Cheesecake Factory, anche qui non trovo Penny, peccato.
Il nostro viaggio prosegue verso uno dei ponti più famosi al mondo, purtroppo farlo in autobus non ti permette di godertelo al meglio come feci a piedi. Ma oggi il tempo è un po’ tiranno. Devo dire che siamo davvero fortunati a vedere il ponte senza la classica nebbia che lo contraddistingue, il vento fresco spazza via le nubi. Purtroppo il nostro tempo a disposizione in questa città è giunto al termine e dobbiamo dirigerci verso il nostro hotel che è situato ad un’oretta dalla città. Giornata piena oggi, purtroppo non finisce al meglio visto che l’hotel che doveva essere il più “fighettino” della vacanza si rivela molto sotto le aspettative.



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giovedì 28 settembre 2017

Alcatraz, again!

Ed eccoci al primo risveglio a San Francisco, il piano di oggi è di partire con la visita prenotata per l’isola dove sorge il carcere di Alcatraz! Partiamo un po’ di corsa, la città è in pieno orario di punta ed arriviamo abbastanza tirati grazie ad Uber, di più non poteva fare. Ci imbarchiamo quasi per ultimi, ma partiamo. Stamattina l’aria è frizzantina, al solito qui a San Francisco. Ci lasciamo alle spalle una città leggermente avvolta da una leggera foschia e in pochi minuti raggiungiamo l’isola. Al solito, il ranger ci fa il discorso di benvenuto con tutte le regole. Procediamo subito verso lo stabilimento principale del carcere e ci facciamo il classico giro con audioguida. Man mano che il giro prosegue si vede l’arrivo delle altre barche che portano sempre più turisti. La vista del ponte è molto bella stamattina, stranamente non è avvolto dalle nebbie! Finito il giro classico gironzoliamo un po’ per i fatti nostri e per un po’ ci accodiamo ad una visita guidata. Le ore passano senza rendersene conto, e decidiamo di abbandonare l’isola non senza aver fatto un po’ di shopping. Una volta rientrati in città dobbiamo solo fare poca strada per la prossima tappa, oggi è il mio turno per offrire un pranzo a tutti e scelgo la famosa catena Bubba Gump. Gamberetti come se non ci fosse un domani! 
Dopo il lauto pranzo visitiamo il Pier 39, che quest’anno, come me, compie 39 anni! Ci divertiamo un po’ a fare foto alle rumorose otarie, a vari volatili che ci passano sopra le teste o rasoacqua ed a barche che sfrecciano nella baia. Poi si prosegue verso il famoso quartiere del Fisherman's Wharf e verso la stazione di testa dei famosi Cable Car. Riusciamo pure a farci delle foto su dei tram parcheggiati in attesa del loro turno per salire sulla piattaforma girevole. Poi grazie ad un passaggio con Uber rientriamo all’hotel. La sera insisto per fare visita al Pier 39 by night, e ne rimango a dir poco deluso: nessuna anima viva in giro! Mi avevano parlato bene della vita notturna qui e nel famoso quartiere turistico ma ci rimango veramente male. Peccato, ma si è fatto tardi ed è ora di andare a dormire dopo la lunga giornata.


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mercoledì 27 settembre 2017

Apple Garage

Oggi giornata di posizionamento a San Francisco. Dopo una colazione con colori caraibici, ci siamo messi in moto verso la bellissima città. A dire il vero è stata fatta una deviazione di pochi chilometri per vedere il famoso “Apple Garage”, dove Steve Jobs ha messo al mondo la Apple. Una cosa veramente strana è il vedere l’assenza di cartelli o altra targa che ricordi il posto. A San Francisco arriviamo per visitare il museo delle Scienze. Molto molto interessante. Viaggiare poi al nostro hotel è un inferno per via del traffico cittadino, al quale non sono e non sarò mai abituato… 
Per cena ci spostiamo verso i moli dove ceniamo in un ristorante carino sulla baia.


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martedì 26 settembre 2017

Big Sur, o quasi...

La tappa odierna prevede di partire da Santa Barbara e di finire a Monterey. L’idea era quella di fare tutto il Big Sur, ma viste le strade bloccate a causa di una alluvione, sistemeranno molto in fretta ma noi siamo arrivati davvero troppo presto. Facciamo un’abbondante colazione a Santa Barbara e ci dirigiamo verso Morro Bay, vicino a San Luis Obispo per una sosta. Pranzo veloce e due foto alle otarie che popolano la baia e poi partiamo subito, le miglia da macinare oggi sono molte, più che altro perché dobbiamo allungare per via delle strade chiuse. Le poche miglia che possiamo vedere del Big Sur sono a dir poco magnifiche, dei paesaggi fantastici, mozzafiato! Tornando indietro ci fermiamo dove ci sono un po’ di mezzi e vediamo una bella spiaggia piena di elefanti marini, che prendono il sole. Alcuni invece si dilettano in lotte di territorio. Il rumore è veramente alto, sono dei gran casinisti! Abbandonata la spiaggia, vista l’ora del tramonto e le parecchie miglia da percorrere ci dirigiamo al nostro rifugio per questa notte. Prima dell’albergo facciamo un salto a cenare e la scelta ricade su un carinissimo locale hawaiano nella città di Monterey. La stanchezza è stanca e si cena un po’ celermente per poi crollare a letto.

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lunedì 25 settembre 2017

Charlie's Cottage

Ed è arrivato il momento di lasciare la città al confine col Messico. Ci facciamo la colazione al Balboa Park, lo visitiamo un po’, devo dire che è molto carino, soprattutto il Giardino Botanico. Ci passiamo parte della mattinata vagabondando per il parco, dopodiché decidiamo di abbandonare la città facendo un giro panoramico sulla costa. Ci fermiamo in mezzo a delle case veramente belle, a due passi da Sun Gold Point per osservare il mare, veramente un bel posto. Partiamo poi verso La Jolla dove ci bagnamo i piedi nell’Oceano Pacifico ed ammiriamo il panorama mozzafiato. Lo stop per il pranzo tardivo è Oceanside, un po’ più a nord ed ultimo fermata riguardante Top Gun, qui c’è la casa di Charlie. Sinceramente ne rimango un po’ deluso. È l’unica casa rimasta in quell’isolato, ne hanno cambiato il colore ed è in stato di abbandono, non è per nulla simile a quello che immaginavo di trovare. Dopo un pranzo piuttosto abbondante ci dirigiamo verso il nostro hotel a Santa Barbara. La strada è lunga e di mezzo c’è Los Angeles col suo terribile traffico, ma lo dobbiamo affrontare… Arriviamo in tarda serata e vista la stanchezza ci concediamo una cena frugale, ed appena tocco il letto io crollo addormentato. 

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domenica 24 settembre 2017

San Diego

Ed eccoci qua, finalmente a San Diego. Mi hanno parlato molto bene di questo posto, sia gente che ci è passata per qualche giorno sia chi ci ha vissuto per un po’ di tempo. Arriviamo un po’ presto, complice il fuso orario di 10 ore che non abbiamo ancora digerito. Parcheggiamo nel quartiere più caratteristico, ovvero Gaslamp, e ci fermiamo a fare una sostanziosa colazione. Iniziamo poi a vagare per la città, e man mano che le ore passano il caldo inizia a farsi più intenso. Purtroppo io oltre a tollerare poco il caldo non sto neppure bene, sono partito che già non ero molto in forma, ed a San Diego ho avuto il picco negativo di salute purtroppo. Maledetta estate di lavoro più che pesante…
Attorno al mezzogiorno arriviamo alla mia meta, il posto che più volevo vedere in città: la USS Midway. Avevo già visto la USS Intrepid a New York City, ma questa è decisamente più bella! Personalmente ci avrei passato tutto il tempo dall’apertura alla chiusura, ma si sa che quando si viaggia in gruppo bisogna fare compromessi. Ce la giriamo praticamente tutta, è davvero maestosa. Un esempio di quanto è grande è dato dalle ancore: ogni singolo anello che la unisce alla nave pesa oltre 60 kg! La parte che ho preferito, è ovviamente il ponte di volo, ma è il posto dove ho passato meno tempo perché in fondo alla visita. Interessante è stato ascoltare un “veterano” che raccontava della vita a bordo di un pilota, spiegando come dovevano appontare ed i rischi ad esso connessi. Ci avrei passato ore, ma avevo solo pochi minuti. Beh, un motivo in più per tornarci. 
Finita la visita sulla portaerei, meglio dire che siamo stati buttati fuori, abbiamo proseguito passeggiando lungo la baia verso sud, fino a che siamo arrivati ad un locale molto conosciuto da chi ha visto “Top Gun”: il Kansas City Barbecue. Il vero locale dove vengono girate delle scene del film, molto bello e molto emozionante.
Finiamo la giornata cenando in un locale in centro dove mi butto su di una insalata, una delle cose più sane che si possono trovare qua, un mese di cibo spazzatura è davvero troppo! 

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sabato 23 settembre 2017

Miramar Air Show

Il post non è tanto sul viaggio di ieri, alla fine è andato tutto secondo i piani e ci siamo riuniti tutti a Londra, i voli sono stati abbastanza puntuali. La nota negativa è stato il guidare, dopo tutte quelle ore di volo, fino ad Escondido. La sera vista la stanchezza si crolla subito dopo una doccia.
Al mattino mi alzo bello carico, l’idea di andare a vedere una manifestazione negli States mi entusiasma, è la mia prima, ci sono andato molto vicino con quella di Abbotsford anni fa, molto vicino al confine ma ancora in Canada e senza la presenza di pattuglie statunitensi.
Dopo colazione si salta in macchina, la distanza è poca, l’entusiasmo a mille di quasi tutti componenti del gruppo. Si entra in auto nella base dei Marines di Miramar, precedentemente occupata dalla marina e conosciuta ai più per l’ambientazione di un film di trent’anni fa: Top Gun. Alla fine parcheggiamo sullarea di parcheggio di aerei, elicotteri e convertiplani. Ovviamente non presenti al momento. L’adrenalina è alle stelle. 
Per entrare dobbiamo metterci in coda per far controllare i documenti, ed a far mettere in fila c’è un sergente dei Marines che si sente più forte del suo collega dotato di altoparlante, i film non è che raccontano tutte balle. Probabilmente non ci insulta in quanto non siamo delle reclute, avrei paura a rifare il CAR con uno come lui! Intanto grazie a lui cambiamo fila, ci spostiamo di alcune centinaia di metri per andare ad un altro accesso, quello è destinato a chi vuole raggiungere l’area con i mezzi, noi siamo giovani, forti e magri e ci spostiamo. Noto che ad intraprendere quella via siamo davvero in pochi, meglio per noi, al punto di controllo siamo in pochi, e grazie alle nostre nuove “clear bags” il controllo è veloce. 
Entriamo direttamente all’area di mostra statica, l’esibizione vera e propria inizierà tra qualche ora. Inizio a girare nel cercare di vedere il più possibile, ma ad un certo punto iniziano a sentirsi dei reattori seri, allora inizio a tirare verso i nostri posti in tribuna, presi mesi fa facendo lo stalker al sito della manifestazione. Sono soddisfatto, abbiamo dei posti in prima fila ed in una posizione fantastica! Di meglio penso che ci siano solo posti non comprabili…
Quello che vedo è indescrivibile, è inutile stare qua a fare l’elenco di quello che ho visto, davvero tanta roba. Per questo ci sono le foto che ho fatto, non di tutto perché cerco di godermi la manifestazione. Diciamo che come esibizione principale c’è una simulazione di operazione dei marines con tutti i loro mezzi: aerei, elicotteri, convertiplani, squadre speciali, carri armati e quant’altro abbiano i Marines, un corpo che non ha un parallelo da noi. Altra nota positiva dell’essere in prima fila è stata il poter stringere la mano ai marines sbarcati che avanzavano nella nostra direzione. 
Poi ho visto per la prima volta i Patriots ed i Blue Angels, le due pattuglie acrobatiche a stelle e strisce. Continuo a preferire le nostre Frecce Tricolori però, non oso immaginare che farebbero loro con una pattuglia come la nostra… Vedo anche per la prima volta il nuovo F-35B, il nuovo caccia multiruolo in versione a decollo ed atterraggio verticale. Prima volta anche che vedo un convertiplano, cos’è? Beh, guardate le foto dai! Ci ho perso tanto a selezionare e sistemare quelle che ritenevo migliori!
Alla fine la manifestazione giunge al termine, sono felice e triste. Personalmente mi sarei fatto un altro giorno tranquillamente. Anche perché scopriamo che dietro di noi c’erano tutti i mezzi di rappresentanza delle altre forze armate che però staccavano alle 17. Riesco giusto a fare due chiacchiere con un poliziotto, e pochi altri. Gli stand più grossi, come quello della marina e dei SEAL sono ormai chiusi. E pure la luce non è ottimale per fare le foto ormai. Qualche piccolo souvenir e via che si procede verso la macchina e verso San Diego dove ci aspettano le prossime due notti. A cena andiamo in un posto consigliato da un collega che fa lungo raggio. L’hotel non è il massimo, ma vivibile. Sicuramente si crolla visto che il fuso di una decina di ore si sente ancora e l’adrenalina della giornata non può contrastare molto la stanchezza.

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