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venerdì 20 febbraio 2015

Il giorno più freddo

Ed eccoci pronti ad abbandonare la città dei parchi. Ci alziamo con calma e facciamo colazione. Oggi abbiamo in programma di visitare solo St. Augustine, una cittadina famosa per il suo forte e che è dislocata quasi al confine con la Georgia, ovviamente sulla costa atlantica. La temperatura alla partenza non è delle migliori, siamo rimasti un po’ “scottati” ieri per il freddo preso, ed andare verso nord non aiuta…
Il viaggio scorre abbastanza, arriviamo finalmente a St. Augustine e decidiamo di lasciare la macchina all’hotel e di farci due passi, il centro ha solo parcheggi a pagamento e l’hotel non è molto distante. Il gestore molto gentile, ci consegna la chiave anche se siamo in anticipo. Posizioniamo le valigie in camera, un poco di relax e poi usciamo. Spira un vento abbastanza fastidioso e freddo, ma il cielo è spettacolare. Attraversiamo un ponte ed arriviamo nel centro, a due passi dal forte. Decidiamo di andare a visitarlo. Non è male, ma è piccolo, ed i soldi spesi mi sembrano un po’ troppi per un posto che si girerebbe in mezz'ora. Nelle stanze sotto c’è un po’ di storia in merito alla storia della città ma soprattutto del forte. Non è caldo ma si sta al riparo dal vento, salendo il paesaggio è davvero bello, vediamo addirittura un delfino nella baia. La parte superiore è davvero molto bella, particolari sono i muri costruiti con sabbia e conchiglie. Capitiamo poi all’ora dove un ranger e due volontari fanno una dimostrazione con armi dei tempi del forte, raccontando bene cosa voleva dire combattere ai tempi con quelle armi. Nel frattempo che il ranger (in abiti d’epoca) i due volontari preparano le armi. Viene il momento della dimostrazione, ed hanno dei problemi grazie al vento, non fa accendere le polveri e devono ritentare più volte. Particolare buffo è che gli ordini vengono impartiti in spagnolo, dato che il forte è stato costruito da loro, e l’accento del ranger è paurosamente americano…
Usciti dal forte ci dirigiamo per le vie del centro, che sono parecchio strane. Caratteristiche direi. Hanno voluto ricreare la cittadina di secoli fa, ed oltre ad avere un po’ di gente che gira in costume, pure i negozi sono old style ed hanno anche delle insegne d’altri tempi. Purtroppo siamo un po’ intolleranti al freddo oggi, dopo aver girato per un po’ di negozi cerchiamo di prenderci una cioccolata calda, ma a quanto pare questa è l’unica città degli States senza Starbucks! Decidiamo di rientrare presto visto che abbiamo freddo, e sulla strada troviamo un negozio di cioccolato dove fanno anche la cioccolata calda. Ne approfittiamo.
Fatta una bella doccia calda rigenerante, decidiamo di non fare troppa strada, vorremmo evitare di prendere la macchina e scopriamo che vicino a noi c’è un ottimo posto dove fanno del pesce spettacolare, ed i gamberi sono il top. Unici difetti riscontrati dalle recensioni sono l’attesa e che non accettano carte di credito, una cosa incredibile per questa nazione… Andiamo a cenare per le 19, il posto chiude alle 21, abbiamo parecchio margine. Il cortile è pieno di macchine che attendono il loro turno per gli ordini da portare a casa, dentro è pieno ovviamente. La tizia ci dice che c’è da aspettare un’ora e che se vogliamo possiamo andare nel pub vicino a bere una birra tranquilli, e che ci chiamerà lei quando il tavolo sarà pronto. Seguiamo il consiglio. Io non dovendo guidare mi prendo una pinta, e mia sorella la coca light peggiore della sua vita. Nel frattempo vediamo che dentro ci sono parecchi clienti dell’altro locale, ogni 5 minuti suona il telefono e chiamano un nome. Mi sa che quando l’altro locale è chiuso qui fanno pochi affari! 
Arriva il nostro turno, ci accomodiamo e la gentile cameriera ci spiega come funziona il tutto, facciamo le nostre domande ed alla fine ordiniamo un’insalata di gamberi per mia sorella ed un fritto misto per me, oltre a 4 contorni che ci spettano. Per questi la buttiamo un po’ a caso, dato che 4 sono tanti! Arrivano i piatti e… Io ho un fritto misto con gamberi, enormi gamberi, non gamberetti come da noi, ostriche, cappe sante, un tortino di granchio e poi i ricordi iniziano a farsi nebulosi… L’insalata di gamberi non ha una foglia di insalata, solo gamberi cicciottosi e succulenti in una salsa che è a dir poco squisita! Sono i gamberi più buoni che abbia mai mangiato, e Bubba a confronto è una vera schifezza! Vengono le lacrime agli occhi tanto sono buoni! È un posto dove ci si deve fermare se mai passaste di qui, anche non in città. Ne vale la deviazione!

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