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martedì 17 febbraio 2015

Museo dell'aviazione

Ed eccoci qui, l’alba di una delle giornate più volute nella mia vacanza. La visita al museo della base aerea che ha addestrato buona parte dei piloti statunitensi della seconda guerra mondiale. Purtroppo oggi le ore di guida sono davvero tante: da Tallahassee bisogna andare a Pensacola e poi tornare ad Orlando. Con una piccola deviazione per entrare in Alabama. Facciamo una colazione veloce e ci mettiamo in moto, ci aspettano 3 ore di guida per raggiungere la mia destinazione. Facciamo tutto il tratto in autostrada, arrivati a Pensacola scatta l’allarme: il serbatoio è vuoto. Eravamo già usciti per fare benzina, in meno di un minuto siamo al distributore. Fatto il pieno ci dirigiamo verso il museo, ma prima di entrare nel museo dobbiamo entrare nella base navale! Ci controllano i documenti, ci chiedono dove andiamo e ci indicano la via. Entro per la prima volta in una base militare statunitense! C’è parecchio traffico, o meglio, molto più di quello che mi aspettavo in una base. In poco raggiungiamo la destinazione. Usciamo ed un freddo pungente ci colpisce. Oggi è una giornata di pioggerellina e vento. Prima di entrare nel museo faccio alcune foto all’esterno, poi ci rifugiamo all’interno. Giornata giusta per andare in un museo.
Ci rechiamo al centro informazioni per avere delle dritte, ed una delle prime cose che scopriamo è che abbiamo passato una linea di fuso, dobbiamo tirare indietro le lancette dell’orologio. Prenotiamo il trolley per visitare gli aerei che sono all’esterno, e ci facciamo dire gli orari delle visite guidate. Nel mentre che aspettiamo la visita guidata facciamo un giro nello shop, dove mia sorella prende una felpa per proteggersi dal freddo. Io controllando le email scopro che abbiamo un problema di prenotazione per l’hotel della sera, un problema analogo alla prima notte in florida. Allora chiamo e sistemo la cosa in 5 minuti, il nostro pernotto ad Orlando è salvo. Parte la visita guidata, ma vedendo che è parecchio lenta la spiegazione decidiamo di lasciar perdere, il tempo che abbiamo è purtroppo limitato, abbiamo almeno 7 ore di guida per andare in Alabama e tornare ad Orlando, e qui siamo pure indietro di un’ora. Intanto che aspettiamo il trolley facciamo un giro del museo e ci vediamo uno spettacolo IMAX. Altro giro per i due padiglioni del museo, shopping per me allo store ed arriviamo precisi, precisi. Ovviamente sono tutti a bordo, e rimangono posti separati. L’autista, che fa anche da guida, è un simpatico vecchietto che non si capisce molto, l’accento qua cambia molto. Parla davvero tanto, buona parte delle cose le afferro, ma un po’ di cose le perdo, soprattutto quando scherza. Ad essere sincero rimango un po’ deluso dal giro, pensavo si potesse scendere ad ammirare i pezzi che hanno fuori dal museo, invece non possiamo abbandonare il mezzo ed avendo preso gli ultimi posti, non riesco nemmeno a fotografare bene. I mezzi che hanno fuori sono anche un po’ conciati, nonostante li stiano ristrutturando un po’, i mezzi più vecchi ne risentono parecchio dello scorrere del tempo. Che mi colpiscono di più sono un Constellation militare che serviva come aereo radar, come dimostra la gobba. Altra storia strana che il tipo racconta, tra le tante, è stata quella del C-130 che, unico aereo ad averlo fatto, atterrò su di una portaerei! I vertici si ponevano la domanda se fosse possibile far atterrare un aereo di quella stazza sulla portaerei, e la risposta fu: “sì, ma non è stata una buona idea!”. Altro aereo importante che vediamo è sempre un C-130, ma quello che accompagna i Blue Angels (soprannominato Fat Albert) quando si muovono per delle manifestazioni. Questo ovviamente è stato dismesso, ed ha servito fino all’inizio del secolo. Ah, non l’ho scritto perché ormai lo davo scontato, ma questa base aerea è famosa soprattutto perché è la base di questa pattuglia acrobatica. Fossimo venuti un mese più tardi, avremmo facilmente visto la pattuglia in esercitazione.
Rientrati dalla visita ci dirigiamo alla macchina, e mi dirigo nel punto più vicino dell’Alabama, che di trova su di una lingua di terra, ed arrivando la scopriamo che quella zona viene un po’ chiamata Florabama! Il freddo ormai non ci molla, facciamo un paio di foto, ed è bellissimo fare una foto del cartello del Sunshine State con un fondale di nuvole ininterrotte! Vuoi per il freddo, vuoi per le ore di guida che ci aspettano ci fermiamo davvero poco. La strada è lunga ed arriviamo verso le 23 ad Orlando. Il traffico è bello tosto anche di notte qua, entriamo nell’hotel, diciamo che abbiamo la prenotazione. Faccio lo spelling del cognome ma non ci trova. Momento di panico e poi il tipo ci chiede se siamo all’EconoLodge o al TravelLodge, e scopriamo che siamo nell’hotel sbagliato! Il nostro è in fondo al parcheggio senza indicazioni! Ottimo! Facciamo questi 200mt ed arriviamo all’hotel. Dico che abbiamo una prenotazione ed il tipo ci informa che dobbiamo aspettare 10 minuti perché stanno facendo cambio turno. Tranquillo, tanto non siamo stanchi! Finalmente ci registrano, faccio per firmare la fattura ma qualcosa non torna: il prezzo! Troppo basso! Eh, eh, credeteci! Troppo alto! Faccio notare al tipo che non mi tornano i conti e lui mi dice che ci sono le tasse e le “tasse interne” di 5$ a notte, ma a me sembrava più alto di 100$ circa. Considerate l’ora… Lui verifica, io pure e viene fuori che mi ha accreditato 81$ di troppo. Si scusa e mi dice di ripassare l’indomani per ritirare la ricevuta, perché serve il manager per fare lo storno. Esausto mi fiondo in camera dove mi faccio una doccia bollente per riprendermi dal freddo becco. Le previsioni danno sole per domani, ma non ci credo molto vedendo la pioggia incessante che sta cadendo…

Guarda le foto.

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