Buongiorno El Hierro. Non appena mi alzo faccio colazione e
poi vado a saldare il debito con la proprietaria del B&B, ha un negozio
proprio sotto la mia stanza. Chiedo un po’ di informazioni per cosa vedere e
dove trovare un supermercato. Mi reco subito al rettilario, qui hanno degli
esemplari della lucertola data per estinta. Per fortuna negli anni settanta è
stata ritrovata una coppia di lucertole da una contadino, questi ha fatto
vedere gli esemplari ad uno studioso tedesco per caso lì e così nacque questo
posto. Ci sono ancora esemplari in libertà, ovviamente imboscati sui ripidi
pendii. Purtroppo in questo centro parlano solo spagnolo ed un po’ di tedesco,
ma alla fine capisco quasi tutto. In seguito visito i resti di abitazioni
utilizzate dalla popolazione un secolo prima, ed è possibile vedere l’evoluzione
delle case dato dal benessere che aumentava. Il piccolo villaggio è
interessante da vedere, ma lo è di più il condotto lavico su cui hanno
costruito il rettilario, ed è proprio grazie alla costruzione dell’edificio che
hanno scoperto la caverna. Praticamente è il percorso dove scorreva la lava
sottoterra prima di emergere, ed è anche piuttosto recente geologicamente
parlando. Si può visitare solo una piccola parte del condotto per via di una
strozzatura e della mancanza di ossigeno nel resto del condotto scoperto.
In questa struttura acquisto un biglietto valido in vari “musei”
dell’isola. Mi dirigo al secondo che non è altro che un museo sugli antichi
mestieri dell’isola. Interessante ma tre sale le vedo in poco tempo. Qui scopro
che il colorante cocciniglia proviene dall'insetto che ha lo stesso nome, o
meglio il contrario. Poi proseguo verso Árbol Santo Garoe, praticamente è un
luogo sacro dei vecchi abitanti dell’isola. È considerato tale perché qui era
possibile ottenere acqua potabile grazie alla pioggia verticale, fenomeno tipico
delle isole che ho visitato. Noi la chiameremmo nebbia, sono semplicemente le
nubi che arrivano da nord e si scontrano con la montagna, qui si crea condensa
contro le pareti e gli alberi e l’acqua scorre verso il basso e qui sono
presenti delle cisterne naturali che raccoglievano il liquido vitale. Ora c’è
un albero che non è l’originale, ma ha comunque 400 anni. Qui mi intrattengo a
chiacchierare con la gentile signora che sorveglia il sito, mi consiglia tante
cose da vedere e percorsi da fare a piedi. Da qui vado al vicino centro della
interpretazione della riserva e della biosfera, qui scopro che l’isola è
completamente autonoma per quanto riguarda l’energia elettrica, a quanto pare l’unica.
Essendo un’isola molto ventosa hanno costruito delle turbine eoliche che
inviano il surplus energetico alla centrale idroelettrica composta da due
bacini, consentendole di inviare acqua al bacino superiore . L’energia
accumulata viene sfruttata quando il vento non è abbastanza forte per fornire
energia all'isola. Se non c’è né vento né acqua hanno una centrale
termoelettrica di backup. Qui ammiro anche la biosfera e le zone di riserva che
hanno qui ma anche sulle altre isole. Devo dire che sono molto attenti all'ambiente
e per questo mi piacciono sempre di più queste isole. Rientro per farmi una
bella doccia, e ne approfitto per chiedere dove andare a cena e vengo
indirizzato ad un posto caratteristico. Mangio dell’ottimo pesce ed ascolto le
onde infrangersi abbastanza vicino, meraviglioso! Un’isola bellissima e
tranquilla!
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