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lunedì 25 gennaio 2016

El Hierro!

Buongiorno El Hierro. Non appena mi alzo faccio colazione e poi vado a saldare il debito con la proprietaria del B&B, ha un negozio proprio sotto la mia stanza. Chiedo un po’ di informazioni per cosa vedere e dove trovare un supermercato. Mi reco subito al rettilario, qui hanno degli esemplari della lucertola data per estinta. Per fortuna negli anni settanta è stata ritrovata una coppia di lucertole da una contadino, questi ha fatto vedere gli esemplari ad uno studioso tedesco per caso lì e così nacque questo posto. Ci sono ancora esemplari in libertà, ovviamente imboscati sui ripidi pendii. Purtroppo in questo centro parlano solo spagnolo ed un po’ di tedesco, ma alla fine capisco quasi tutto. In seguito visito i resti di abitazioni utilizzate dalla popolazione un secolo prima, ed è possibile vedere l’evoluzione delle case dato dal benessere che aumentava. Il piccolo villaggio è interessante da vedere, ma lo è di più il condotto lavico su cui hanno costruito il rettilario, ed è proprio grazie alla costruzione dell’edificio che hanno scoperto la caverna. Praticamente è il percorso dove scorreva la lava sottoterra prima di emergere, ed è anche piuttosto recente geologicamente parlando. Si può visitare solo una piccola parte del condotto per via di una strozzatura e della mancanza di ossigeno nel resto del condotto scoperto.

In questa struttura acquisto un biglietto valido in vari “musei” dell’isola. Mi dirigo al secondo che non è altro che un museo sugli antichi mestieri dell’isola. Interessante ma tre sale le vedo in poco tempo. Qui scopro che il colorante cocciniglia proviene dall'insetto che ha lo stesso nome, o meglio il contrario. Poi proseguo verso Árbol Santo Garoe, praticamente è un luogo sacro dei vecchi abitanti dell’isola. È considerato tale perché qui era possibile ottenere acqua potabile grazie alla pioggia verticale, fenomeno tipico delle isole che ho visitato. Noi la chiameremmo nebbia, sono semplicemente le nubi che arrivano da nord e si scontrano con la montagna, qui si crea condensa contro le pareti e gli alberi e l’acqua scorre verso il basso e qui sono presenti delle cisterne naturali che raccoglievano il liquido vitale. Ora c’è un albero che non è l’originale, ma ha comunque 400 anni. Qui mi intrattengo a chiacchierare con la gentile signora che sorveglia il sito, mi consiglia tante cose da vedere e percorsi da fare a piedi. Da qui vado al vicino centro della interpretazione della riserva e della biosfera, qui scopro che l’isola è completamente autonoma per quanto riguarda l’energia elettrica, a quanto pare l’unica. Essendo un’isola molto ventosa hanno costruito delle turbine eoliche che inviano il surplus energetico alla centrale idroelettrica composta da due bacini, consentendole di inviare acqua al bacino superiore . L’energia accumulata viene sfruttata quando il vento non è abbastanza forte per fornire energia all'isola. Se non c’è né vento né acqua hanno una centrale termoelettrica di backup. Qui ammiro anche la biosfera e le zone di riserva che hanno qui ma anche sulle altre isole. Devo dire che sono molto attenti all'ambiente e per questo mi piacciono sempre di più queste isole. Rientro per farmi una bella doccia, e ne approfitto per chiedere dove andare a cena e vengo indirizzato ad un posto caratteristico. Mangio dell’ottimo pesce ed ascolto le onde infrangersi abbastanza vicino, meraviglioso! Un’isola bellissima e tranquilla!

Guarda le foto.

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