Purtroppo è arrivato il giorno di lasciare El Hierro. Il
vento è forte ed il mare mosso, decido di fare solo colazione e lasciare
perdere il pranzo, non vorrei stare male sui traghetti. Visto che il traghetto
è nel primo pomeriggio decido di allungare il giro e passare dalla vecchia
strada, è impressionante vedere che La Laguna è al sole e appena si sale un po’
si viene inghiottiti dalle nubi. Arrivo con un certo anticipo al porto, dopo
aver gironzolato un po’ senza meta ed aver acquistato delle Quesadillas, il
dolce tipico dell’isola, da portare a casa.
La partenza è in orario, purtroppo però appena usciti dal
porto si sente l’onda lunga, veniamo informati dal personale che è meglio stare
seduti. Guardando un po’ di film mi faccio partire buona parte del viaggio,
arrivato a Tenerife devo cambiare compagnia per procedere a La Gomera. Ho
calcolato abbastanza tempo per il cambio e prendo senza problemi anche il
secondo traghetto, ormai sta facendo buio. Il viaggio sulla seconda tratta è
molto corto, ma decisamente più movimentato, sento decisamente l’imbarcazione
colpire il mare dopo essersi alzata, ma alla fine trovo la macchina senza
problemi. Col navigatore già impostato raggiungo il mio soggiorno per le
prossime notti in meno di un’ora guidando in mezzo alle tenebre. Parcheggiato l’auto
entro nel baretto che fa anche da affittacamere e ristorante, ottengo le chiavi
e dopo aver portato tutto in stanza vado a mangiare. Satollo mi dirigo a
riposare.
Il mattino dopo mi sveglio un po’ deluso, c’è una nebbia da
far paura e non so che fare. Mi dirigo al punto informazioni del parco
Garajonay di La Laguna Grande. Prendo la cartina dei sentieri e chiedo due
informazioni alla guida ma decido di non fare percorsi in mezzo alla nebbia e
con poco più di 10°C. Guardando la mia Lonely Planet mi decido ad andare a
Valle Gran Rey dove il tempo normalmente è buono. A poco più di venti minuti
trovo tutto un altro clima: sole e più di 25 gradi. Sono sconvolto.
Rigenerato decido di procedere verso il nord dell’isola. Mi
dirigo verso Vallehermoso e proseguo fino al suo sbocco sul mare. Il tempo è
decisamente peggiore, qui siamo verso nord ed i venti soffiano forte ed il mare
è abbastanza agitato e vedendo le piscine quasi in riva al mare capisco che dev’essere
quasi sempre così. Sarebbe anche bello da vedere il castello sul mare ma la
strada è chiusa per pericolo frana, e da un po’ di tempo da quello che vedo…
Proseguendo verso la meta successiva passo molto vicino a Roque Cano che
sovrasta la cittadina appena visitata. Vorrei mangiare a Las Rosas dove c’è un
ristorante conosciuto per via dei camerieri che si esibiscono col Silbo Gomero,
ma purtroppo arrivo un po’ tardi (anche per gli standard Spagnoli) e dopo un po’
mi dicono che la cucina è già chiusa. Proseguo allora per Agulo dove mangio un
panino dopo una veloce passeggiata per il paesino. Posto dalle strade molto
strette e tortuose dove far passare una macchina è un’impresa, infatti ho
lasciato la mia sulla via principale. Il posto non mi colpisce poi molto,
complice forse il tempo. Da qui in poco raggiungo Hermigua dove ammiro Tenerife
sullo sfondo, con l’inconfondibile Teide che svetta. Torno indietro passando
però all’interno del parco. Arrivato alla pensione mi concedo una bella doccia
calda, ma non lunga in quanto il difetto che ha questo posto è che l’acqua
calda è data da un boiler elettrico molto piccolo, già da solo faccio fatica a
fare una doccia, in due non so come facciano… Vista la posizione impervia decido
di cenare ancora nello stesso posto della sera precedente.
Guarda le foto.
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