Oggi parto un po’ così, non so ancora che fare ma prendo la
macchina e prendo la direzione di come l’ho parcheggiata. Come primo sosta vado
al Charco Azul, il mare è davvero nervoso oggi e non mi avvicino molto. La
signora ieri mi ha avvertito di non fidarmi troppo se il mare è mosso, è
abbastanza pericoloso verso nord, e qui sono decisamente verso nord! Lo
spettacolo è davvero molto bello e spesso vengo inumidito dall'acqua salata che
si infrange sulle rocce. Risalgo in macchina e mi dirigo verso ovest, vorrei
andare a vedere il santuario dove ogni quattro anni parte la processione dell’isola,
un evento che fa aumentare davvero di tanto le persone presenti. Mi fermo
svariate volte per fare delle foto o semplicemente per ammirare il panorama. La
strada è davvero tortuosa ed incontro poche auto. Ad un certo punto vedo la
deviazione per scendere ed andare a vedere il Faro de Orchilla, non ci penso un
minuto e comincio a scendere di quota su di una strada sterrata. La deviazione
è meritata, mi piace questo lato dell’isola, sarà che è la parte più a ovest e
l’ovest mi attira in particolar modo… Sulla via del rientro vedo una deviazione
per 4x4 e mi fermo, porta al meridiano zero, un meridiano punto di riferimento
prima di quello di Greenwich, allora abbandono l’auto e mi dirigo a piedi. In
una mezz'oretta raggiungo il punto più a
ovest del regno spagnolo. Sono contento. Sulla via del rientro raccolgo un
tedesco che fa autostop. Lo accompagno al più vicino centro abitato e nel
viaggio non è che parli molto, il suo inglese non è molto buono ed è un po’
confuso. Capisco che è qui per fare grandi passeggiate ma non si è informato
molto prima. Alla fine lo lascio e visto che ormai mi sono allontanato troppo
dalla chiesa decido di andare nel punto più a sud dell’isola: La Restinga.
Questo posto è famoso perché nel 2011 c’è stata una eruzione, sottomarina in
questo caso. Il posto è carino, ma ho fame. Giro un po’ e mi fermo a mangiare
in un bel posticino vista porto. Sbaglio e prendo due portate, una sarebbe
stata sufficiente… Dopo un bel giretto
mi dirigo verso il museo che qui logicamente è un centro di interpretazione
vulcanologica. Mi colpisce l’avanguardia della parte informativa dove si
controlla il flusso di informazioni con le mani ripresi da una telecamera che
riconosce i movimenti. Le informazioni sono davvero tante ed interessanti con
una miriade di video dell’eruzione e di tutte le fasi della stessa. Proseguendo
verso il secondo edificio si possono vedere le bocche da dove in passato sono
uscite delle colate. Nella seconda parte si può interagire con una serie di
tavoli interattivi, sembra di essere in un episodio di un telefilm americano.
Il tavolo sembra un gigante smartphone dove ingrandire, ridurre articoli di
giornali, guardare video. Qui parlano un po’ degli effetti sulla biosfera dovuti
all'eruzione che ovviamente ha seminato un po’ di morte con i suoi veleni ed
aumenti di temperatura ma in seguito la vita è tornata più rigogliosa di prima
grazie a ciò che l’eruzione ha lasciato.
Prima di rientrare mi fermo al Mirador de La Peña, dove c’è
una vista spettacolare della parte nord dell’isola sotto al ristorante.
Purtroppo il sole sta tramontando e non riesco a fare foto, sono troppo in
controluce… Anche oggi finisco la mia giornata davvero soddisfatto.
Guarda le foto.
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