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martedì 26 gennaio 2016

Meridiano Cero

Oggi parto un po’ così, non so ancora che fare ma prendo la macchina e prendo la direzione di come l’ho parcheggiata. Come primo sosta vado al Charco Azul, il mare è davvero nervoso oggi e non mi avvicino molto. La signora ieri mi ha avvertito di non fidarmi troppo se il mare è mosso, è abbastanza pericoloso verso nord, e qui sono decisamente verso nord! Lo spettacolo è davvero molto bello e spesso vengo inumidito dall'acqua salata che si infrange sulle rocce. Risalgo in macchina e mi dirigo verso ovest, vorrei andare a vedere il santuario dove ogni quattro anni parte la processione dell’isola, un evento che fa aumentare davvero di tanto le persone presenti. Mi fermo svariate volte per fare delle foto o semplicemente per ammirare il panorama. La strada è davvero tortuosa ed incontro poche auto. Ad un certo punto vedo la deviazione per scendere ed andare a vedere il Faro de Orchilla, non ci penso un minuto e comincio a scendere di quota su di una strada sterrata. La deviazione è meritata, mi piace questo lato dell’isola, sarà che è la parte più a ovest e l’ovest mi attira in particolar modo… Sulla via del rientro vedo una deviazione per 4x4 e mi fermo, porta al meridiano zero, un meridiano punto di riferimento prima di quello di Greenwich, allora abbandono l’auto e mi dirigo a piedi. In una mezz'oretta  raggiungo il punto più a ovest del regno spagnolo. Sono contento. Sulla via del rientro raccolgo un tedesco che fa autostop. Lo accompagno al più vicino centro abitato e nel viaggio non è che parli molto, il suo inglese non è molto buono ed è un po’ confuso. Capisco che è qui per fare grandi passeggiate ma non si è informato molto prima. Alla fine lo lascio e visto che ormai mi sono allontanato troppo dalla chiesa decido di andare nel punto più a sud dell’isola: La Restinga. Questo posto è famoso perché nel 2011 c’è stata una eruzione, sottomarina in questo caso. Il posto è carino, ma ho fame. Giro un po’ e mi fermo a mangiare in un bel posticino vista porto. Sbaglio e prendo due portate, una sarebbe stata sufficiente…  Dopo un bel giretto mi dirigo verso il museo che qui logicamente è un centro di interpretazione vulcanologica. Mi colpisce l’avanguardia della parte informativa dove si controlla il flusso di informazioni con le mani ripresi da una telecamera che riconosce i movimenti. Le informazioni sono davvero tante ed interessanti con una miriade di video dell’eruzione e di tutte le fasi della stessa. Proseguendo verso il secondo edificio si possono vedere le bocche da dove in passato sono uscite delle colate. Nella seconda parte si può interagire con una serie di tavoli interattivi, sembra di essere in un episodio di un telefilm americano. Il tavolo sembra un gigante smartphone dove ingrandire, ridurre articoli di giornali, guardare video. Qui parlano un po’ degli effetti sulla biosfera dovuti all'eruzione che ovviamente ha seminato un po’ di morte con i suoi veleni ed aumenti di temperatura ma in seguito la vita è tornata più rigogliosa di prima grazie a ciò che l’eruzione ha lasciato.

Prima di rientrare mi fermo al Mirador de La Peña, dove c’è una vista spettacolare della parte nord dell’isola sotto al ristorante. Purtroppo il sole sta tramontando e non riesco a fare foto, sono troppo in controluce… Anche oggi finisco la mia giornata davvero soddisfatto.

Guarda le foto.

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