Google+

venerdì 5 febbraio 2016

El Norte de La Palma

Oggi il piano di battaglia è bello corposo, la parte nord dell’isola. Riparto verso la capitale e noto che il viaggio è decisamente più corto rispetto al senso inverso. Il tempo è nuvoloso, ma ormai ho imparato a capire come funziona. Poco a nord della capitale c’è il sole infatti, mi soffermo varie volte ad ammirare il panorama fino a San Andrés, un piccolo centro molto caratteristico. Pochissime strade strette e ripide. Per fortuna lascio la macchina sulla via principale e mi avventuro a piedi. Si gira in poco e proseguo verso il vicino centro di Los Sauces famoso per il Charco Azul, delle piscine naturali dove è possibile fare il bagno. Non c’è molta gente, c’è il sole ma è leggermente velato, ed il vento fresco soffia da nord.
E dopo il mare c’è la montagna, sono veramente vicino a Los Toles, una zona ricoperta da una foresta lussureggiante grazie alla famosa pioggia orizzontale. Ci sarebbero ottimi percorsi da fare ma il tempo è tiranno e non posso fermarmi molto, vorrà dire che dovrò passare un’altra vacanza da queste parti!
Proseguendo devo tornare al mare, precisamente alle Piscinas de la Fajana, dove ne approfitto per un po’ di relax con una bibita mentre ammiro il mare che si abbatte furioso sulle rocce. La strada è sempre tortuosa mentre procedo nel mio giro antiorario nel nord, e la prossima meta consigliata è La Zarza, un percorso culturale che ti fa scoprire le rocce lavorate con delle figure geometriche particolari da parte dai nativi. Purtroppo devo correre perché arrivo poco prima che chiuda e non voglio perdermelo dopo tutta la strada fatta. Il tempo è brutto, sono quasi avvolto dalle nebbie e ciò ricopre la zona di un’aura mistica. Nel correre da un punto all'altro inciampo su di un topone, o comunque un roditore di medie dimensioni, purtroppo non sono riuscito a vederlo bene, solo a schivarlo per un pelo e l’importante è non avergli fatto alcun male. La prossima meta è Los Roques de Los Muchachos al tramonto. Arrivo un po’ prima ed il parcheggio è praticamente vuoto. Il punto di osservazione è all'interno dell’osservatorio astronomico omonimo ed ha un orario di chiusura. Riesco ad ammirare il panorama sottostante, e la cosa che mi colpisce è la coltre di nubi che cade nella Cladera de Taburiente, è impressionante, sembra proprio di guardare una cascata.

Il rientro alla base è lungo, ed al buio su strade nuove e tortuose non è il massimo. Ma con pazienza ed un po’ di stanchezza arrivo e prima di rientrare decido di mangiare un boccone in un ristorante un po’ strano. Il menù è un po’ strano e opto per della carne che mi arriva insieme a della pasta, mangio solo carne con contorno visto che è molto abbondante e sulle prime lo chef si incazza perché ho lasciato la pasta, poi sentito che sono italiano inizia a rompere che noi italiani ci lamentiamo sempre della pasta fatta all'estero e quando gli spiego che ero convinto di aver ordinato solo uno stufato con relativo contorno e che questi mi hanno riempito si calma e mi dice che potevo ordinare solo la carne, a saperlo che c’era nel piatto! Sono andato un po’ ad intuito. Che gente…

Guarda le foto.

Nessun commento:

Posta un commento