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domenica 7 febbraio 2016

GranTeCan!

Ed ecco la sveglia che suona presto, non ho dormito una mazza a causa del carnevale, hanno fatto un casino fino a poco fa… La sveglia suona presto perché ho la visita all’osservatorio su a Lor Roques de Los Muchachos, e la strada per arrivarci è lunga. Parto col buio, vedo il delirio lasciato sulle strade della città, ma in poco tempo supero il centro abitato ed inizio a salire. Inizia ad albeggiare e la strada è più percorribile dell’altra sera, quando ho guidato al buio. Arrivo per primo al punto d’incontro, e ad accogliermi ci sono degli enormi corvacci che cercano da mangiare. Poco dopo arriva la guida che ci apre i bagni, visto che per tutta la durata della visita non ci saranno possibilità di usufruirne. Iniziamo la visita con la spiegazione di come mai è stato scelto questo posto. Identica a Tenerife (in mezzo all'oceano, poco inquinamento, Mar de Nublas) ma con la differenza che qui studiano il cielo notturno per via della poca popolazione, mentre Tenerife ha inquinamento luminoso a causa del turismo e della maggiore popolazione. Ci spiega che il governo spagnolo detiene come minimo il 25% di ogni telescopio e pertanto può tenere per sé il 25% del tempo di osservazione di ogni struttura. Ci dice che di popolazione residente ci sono solo dei ricercatori, infatti hanno allestito delle strutture per loro. Normalmente i “locali” hanno casa in basso e pendolano. Per avere accesso ai telescopi bisogna sottoporre alla commissione il proprio progetto e deve essere approvato dal comitato dei complessi dei due osservatori delle Canarie. Poi ogni telescopio può essere utilizzato dai singoli proprietari ma mediamente tutto passa attraverso l’istituto che sa valutare al meglio i progetti. Poi ci fermiamo davanti ad un telescopio rivoluzionario, il MAGIC che serve a studiare i raggi gamma. Ha una forma alquanto particolare e potete vederlo in alcune mie foto. Per ultimo lascia il pezzo grosso, il GranTeCan ovvero il Grande Telescopio Canario, il più grande telescopio con 10,4 metri di diametro di specchio. L’altra sera ala tramonto ho avuto la fortuna di vederlo aperto di giorno, essendo al tramonto lo hanno aperto poco prima in direzione opposta al sole. La struttura è davvero enorme vista da sotto. Entriamo e ci danno dei caschetti prima di arrivare nel cuore della struttura. La temperatura è fredda, viene tenuto alla stessa temperatura presente all'esterno la notte, perciò parliamo di 3 gradi, siamo in un immenso frigo. La questione della temperatura è dovuta al dover eliminare ogni fonte di turbolenza, ed una differenza di temperatura tra interno ed esterno è fonte di turbolenza e rovinerebbe le immagini. Viene anche tenuto ad una decina di metri dal suolo per lo stesso motivo. Gli specchi sono 3, anche se in realtà il grande specchio è formato da una serie dio 36 specchi a nido d’ape. Arriviamo che la sua “nottata” lavorativa è appena terminata, pertanto è ancora posizionato in direzione dell’ultima osservazione. Assistiamo alla rotazione della cupola ed a quelle dello specchio. Viene portato perpendicolare al terreno per far si che i tecnici lo possano ispezionare e ed eventualmente pulire. La pulizia viene fatta con un getto di azoto liquido che cattura la polvere, la fa cadere ma non intacca la superficie degli specchi e non lascia residui. Ci spiega che in realtà hanno più telescopi in uno, nel senso che ha alloggiamenti per più “ricevitori”, il fascio li luce può essere indirizzato ad esempio al ricevitore che analizza lo spettro visibile, quello infrarosso ed ha alloggiamenti per sviluppi futuri. Se non ricordo male il ricevitore di infrarosso è stato sviluppato dall'università della Florida, che detiene anche il 5% della struttura, insieme all'università del Messico mentre il restante 90% è spagnolo. Visitiamo, a distanza, anche il centro di controllo, dove ci sono molte postazioni PC. Ci spiega anche che i telescopi hanno delle limitazioni in base ad umidità e velocità del vento, sia per le osservazioni che per la struttura stessa. Se il vento o l’umidità superano certi valori la cupola viene chiusa. Ci spiega anche che il tipo di ricerca / osservazione fatta qua si occupa prevalentemente di oggetti molto distanti da noi, cosmologicamente parlando, come altre galassie . Uscendo scopro anche che Brian May è un astrofisico, pare che abbia iniziato a suonare insieme ai Queen per tirare su qualche soldo e pagarsi gli studi. Lo noto in una foto fatta in una conferenza in occasione del 50° anniversario del primo uomo nello spazio, svoltasi proprio qua. Vi erano presenti grandi personalità come Neil Armstrong. Rientrando mi soffermo a fare delle foto ed ad ammirare i gemelli MAGIC, veramente impressionanti. Sulla via verso la capitale faccio un paio di foto al mare di nuvole sotto di me, ma è giunto il momento di rientrare a Tenerife…

Guarda le foto.

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